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L'annuncio di Panariello conduttore e direttore artistico del Festival

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Il mio Sanremo velluto e acciaio

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Alla ufficializzazione della nomina manca solo la firma sul contratto che sarà apposta entro domani. «Sarà un festival di velluto e acciaio, fra tradizione e modernizzazione, nel quale si vedranno cose mai viste. Per renderne appieno lo spirito, vorrei il sottotitolo "Accade solo a Sanremo"». È un Panariello motivato e sicuro nel comunicare, a Saint Vincent, nella giornata conclusiva delle Telegrolle l'annuncio dell'accordo con la Rai. E dichiara di aver svolto personalmente un'indagine nel mondo discografico sul gradimento del suo nome e della formula progettata per Sanremo 2006. Formula non molto differente da quella proposta lo scorso anno da Paolo Bonolis. Nell'annunciare che il regolamento della gara sarà siglato entro la prossima settimana, il comico fa capire che quest'anno forse non ci saranno le scommesse sui cantanti, ma è probabile la conferma dell'eliminazione serale degli artisti. È chiara anche l'intenzione di voler godere di una maggiore libertà nella scelta dei motivi in gara. «Ho l'orecchio esercitato alla musica, avendo fatto Radio per tanti anni», dice, sottolineando, però, che il comune di Sanremo vorrebbe anche rilanciare la Lotteria legata al nome della cittadina ligure. Al suo fianco ci sarà il maestro Gianfranco Mazzi che conferma la presenza del CET di Mogol come punto di riferimento di incontro con più illustri colleghi per i giovani interpreti in gara. «Ho chiesto la collaborazione dei più importanti cantanti, sia in gara sia come autori, sia come ospiti», dice Panariello. E si sbilancia: «Vorrei Dalla, Baglioni, Venditti, Renato Zero, Morandi, Tiziano Ferro, I Negramaro». Alte anche le aspettative per la presenza straniera. Ma ogni ospite dovrà essere il protagonista di una gag o di un siparietto, e non avere prodotti in promozione. «Sogno Woody Allen che suona il clarinetto, Springsteen, Micheal Jackson, i Rolling Stone, ed anche Julio Iglesias», dice. E, spiegando di non volere il Dopofestival e di stare già scrivendo la sceneggiatura di tutte le serate, aggiunge: «Vorrei che coniughi il cuore di Baudo ed il cervello di Chiambretti e di Fabio Fazio. Non ci saranno i miei tradizionali personaggi del passato, ma stiamo studiando una serie di nuove gag». E sulle presenze femminili? «Avrò accanto a me non più solo delle vallette, ma dei co- protagonisti, anche maschi, con cui interagire e magari fare da spalla. Ci sarà una presenza fissa che potrebbe anche essere un attore al posto di un'attrice. Sono uno dei pochi comici a cui piacciono i comici», continua, facendo intravedere la possibile presenza al suo fianco anche di suoi colleghi. Niente timori, però, i comici a Sanremo, a circa un mese dalle consultazioni politiche, saranno del tutto innocui. «Sarà uno spettacolo delicato e familiare, cercheremo di sconfiggere la paura delle elezioni attraverso la musica al rilancio della quale spero di dare un consistente contributo». Infene sugli ascolti: «Sento la responsabilità di succedere a Bonolis che ha raggiunto picchi prestigiosi dell'Auditel, ma desidererei una manifestazione basata sul gradimento piuttosto che sui numeri».

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