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Laura Morante psichiatra tra i Lupi Grigi

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I LUPI sono i «Lupi Grigi», quella specie di mafia turca il cui impero — del Male — è stato sospettato del genocidio degli Armeni e anche, di riflesso, dell'attentato a Giovanni Paolo II. Non ci sono solo loro, però, in questo baraccone del francese Chris Nahon responsabile di un altro grosso pasticcio, «Kiss of the Dragon»: ci sono, curiosamente, dei servizi dell'antiterrorismo che, con procedimenti totalmente fantascientifici, privano di memoria una clandestina turca, sostituendone l'identità per infiltrarla in mezzo ai terroristi. C'è quello che sembra un assassino seriale intento a sfigurare le sue vittime, sempre donne. E c'è, per dar man forte alle indagini di un onesto poliziotto parigino, un ex poliziotto dal passato torbido che, ad ogni svolta, sembra fare il doppio gioco se non, addirittura, il triplo. Alla base, un romanzo ingarbugliatissimo di quel Jean-Christophe Grangé che aveva già ispirato un altro film confusionario, «I fiumi di porpora». C'è un po' di tutto: il giallo, con la ricerca del responsabile degli omicidi in serie, la psicanalisi, con tanto di psichiatra per tentare di decifrare l'enigma di quella donna senza memoria, la fantapolitica, con quei servizi segreti che, pur sembrando avere giuste mire, non indietreggiano neanche davanti al crimine. Con il condimento di un'avventura che dalla Francia arriva addirittura in Cappadocia: per concludere con delle rivelazioni non proprio chiarite fino in fondo. Comunque, pur fra tanti grovigli, si può seguire. Gli interrogativi, via via che si procede, si infittiscono, le sorprese, anche se fabbricate spesso a vuoto, non mancano e le tensioni ritmano un'azione che, se fosse un po' più lineare e meno affastellata di vicende parallele, riuscirebbe quasi a convincere. Gli interpreti, ad ogni modo, ce la mettono tutta per farsi prendere sul serio. L'ex poliziotto ambiguo, come già nei «Fiumi di porpora», è Jean Reno, naso a becco, barba mal rasata, sguardi foschi. La donna con identità doppie è l'americana Arly Jover, vista già come vampita nel «Cacciatore delle tenebre», la psichiatra che si accinge a curarla è la nostra Laura Morante, reduce da film migliori.

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