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Zavoli: «Bruno è più rassicurante»

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Davi: Mentana troppo trionfalistico

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Fino ad ora il responso dell'Auditel ha dato ragione a Bruno Vespa che riesce a distaccare la nuova trasmissione di Enrico Mentana. I due contendenti stanno giocando la partita che sarà lunghissima all'insegna di un fair play che nasconde una sotterranea guerra di nervi. Sulle motivazioni per le quali il provvisorio vincitore della sfida è Bruno Vespa e sulle ragioni per cui «Porta a porta» sembra, fino ad ora funzionare meglio di «Matrix» esistono pareri differenti. «Credo che Mediaset sia incorsa in un errore aziendale di comunicazione presentando il nuovo programma di Mentana come il prodotto in grado di sfidare e battere la corazzata di "Porta a porta" - dice Klaus Davi -La trasmissione di Vespa è il programma leader di Viale Mazzini nel settore dell'informazione, e lo stesso conduttore ha creato un fenomeno di tale portata da essere studiato nelle principali Università europee. Il settore marketing di Mediaset sapeva benissimo che è difficile sfidare Vespa, e perciò la campagna di presentazione di "Matrix" avrebbe dovuto assestarsi su toni più bassi, meno trionfalistici. Toni ai quali in un primo momento si è unito lo stesso Mentana, per poi distaccarsi dall'atteggiamento da leader assunto e ricorrere a quel giusto comportamento di maggiore modestia che gli ha giovato ed ha impedito di creare ulteriori danni». «Mediaset - continua il massmedialogo - aveva un precedente nel settore dello spettacolo a cui fare riferimento: quello di Maria De Filippi che, intelligentemente, quando con "C'è posta per te" ha sfidato i colossi televisivi del sabato sera come Morandi e Panariello ha usato dei toni bassi dichiarando che mai e poi mai avrebbe osato mettersi in competizione con loro. È finita che li ha letteralmente surclassati». «Voglio comunque puntualizzare - conclude Davi - che il campionato tra Vespa e Mentana è lungo. Il 15% conquistato dall'ex direttore del Tg5 è un dato d'ascolto lusinghiero e rappresenta un importantissimo zoccolo duro per un programma agli inizi. Può apparire poco soddisfacente solo se lo si inquadra nell'ottica di una sfida destinata a ribaltare la consolidata esperienza di "Porta a porta". La tradizione di Mediaset è però lottare per affermare i propri programmi». Sergio Zavoli, ex eminenza grigia di viale Mazzini, riflette: «Vespa continua a prevalere su Mentana, sia pure di poco per la sua natura rassicurante. Ciò è dovuto al grado di complicità, psicologica, culturale politica, persino estetica che sa mantenere con il suo pubblico, oltre alla singolare bravura nel tenere vivi, insieme, curiosità e interesse con un tasso altissimo di professionalità. Mentana è l'opposto è la ricerca dell'inedito, del rischioso, è sperimentale e se gli fosse permesso, sarebbe anche spregiudicato. Deve ancora mettere a punto l'identità del programma e conferirgli una credibilità forte e costante». «Credo che "Porta a porta" abbia una tradizione più consolidata e stabile nel tempo - spiega il regista Giorgio Capitani - L'importante però è fare in modo che il pubblico non si stanchi di una overdose di informazione come quella a cui stiamo assistendo. Ho assistito a discussioni interessanti e noiose in ambedue i programmi». «Diamo al pubblico il tempo di assuefarsi alla nuova offerta - stigamatizza Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della Comunicazione, alla Sapienza - Oggi nel settore dell'informazione esiste una sperimentazione maggiore rispetto al passato. La consacrazione di Matrix si avrà in periodo elettorale. Tutto dipende dalle sedi che sceglieranno Berlusconi e Prodi per il faccia a faccia prima delle elezioni. E Mentana, destinato, a mio parere a crescere nel tempo, non si può ignorare».

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