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Quando la luce trasforma l'arte

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Quaranta opere in mostra alle Scuderie Aldobrandini di Frascati

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È, questo, uno degli intenti fondamentali della grande mostra che si inaugura oggi a Frascati, nei magnifici spazi delle Scuderie Aldobrandini: «La Luce dell'Arte. Attardi, Dorazio, Gjokaj, Matta». L'evento espositivo, curato da Gabriele Simongini e realizzato grazie alla disponibilità della Casa d'Arte Ulisse di Roma, si inserisce anche nel contesto delle manifestazioni volte a ricordare il tragico bombardamento che l'8 settembre 1943 ha quasi completamente distrutto Frascati. E proprio per sottolineare la capacità purificatrice dell'arte, tesa a superare tutte le barriere e contraddizioni dell'esistente tramite il suo linguaggio universale, sono state scelte le opere di due grandi artisti italiani che esemplificano tendenze apparentemente opposte, come nel caso del realismo di Ugo Attardi (classe 1923) e dell'astrattismo di Piero Dorazio (1927-2005), accanto a quelle di due artisti stranieri che hanno avuto stretti rapporti col nostro paese: il vulcanico cileno Sebastian Matta (1911-2002) e il kosovaro Mikel Gjokaj (classe 1946), che lavora a Roma da parecchi anni. Come scrive in catalogo Gabriele Simongini, quest'occasione espositiva traccia «un coinvolgente identikit della pittura in quattro tappe, diverse ma complementari, disseminate lungo il percorso pendolare e dialettico che va dal grande realismo alla grande astrazione e viceversa», nel contesto di quella compresenza delle differenze» che caratterizza la nostra epoca. Si va così dall'inquieta figurazione esistenziale di Attardi (di cui è emblema il quadro «Palinuro a New York») ai paesaggi interiori di Gjokaj, per proseguire col visionario automatismo psichico di Matta (straordinario, in particolare, il suo quadro di grandi dimensioni «Dessiner le sisteme de circulation de la vie», del 1998) e per poi arrivare al rigoroso e splendente astrattismo di Dorazio. Fino al 9 ottobre saranno esposte una quarantina di opere fra quadri e sculture, che coprono un arco cronologico che va dagli anni Sessanta ad oggi. Tra l'altro questa mostra, nata dalla collaborazione fra la Regione Lazio, il Comune di Frascati e la Casa d'Arte «Ulisse», costituisce anche la prima occasione a livello nazionale per ricordare la fondamentale personalità artistica dello stesso Dorazio, scomparso lo scorso 17 maggio.

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