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«Gli effetti speciali

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uccidono il cinema»

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Il «de profundis» sul cinema di qualità di marca europea è stato recitato, ieri, all'Ischia-Global-Fest, da tre autorevoli firme del grande schermo, il polacco Krzysztof Zanussi, l'inglese Alan Parker e l'irlandese Neil Jordan. Introdotti dal patron della rassegna ischitana Pascal Vicedomini, i tre maestri hanno comunemente denunciato la difficoltà di produrre film di impegno per una generazione che gli Studios americani hanno nutrito in abbondanza con film di Spielberg e Lucas. Il più duro è stato Alan Parker, autore di film che hanno fatto collezione di Oscar («Fuga di mezzanotte», «Saranno famosi», «Mississippi burning», «Evita»): «Oggi, il pubblico è completamente corrotto da un cinema che è il figlio bastardo dei videogames e degli effetti speciali», ha scolpito nel marmo il regista inglese. «Non faccio più film, mi limito a partecipare ai festival cinematografici, come questo di Ischia - ha aggiunto il 61nne cineasta che, due anni fa, sfiorò l'Orso d'oro a Berlino con la sua ultima opera "The Life of David Gale" - Ho 3 progetti, ma non so se verranno mai realizzati. Giovedì scorso, ero a Londra, a due passi dagli atroci attentati terroristici e, mentre ritornavo a casa a piedi, ho riflettuto sulla grande opportunità che il regista ha di comunicare agli altri attraverso i film: un'opportunità che non dovrebbe mai essere sprecata con il puro intrattenimento. Ma la responsabilità dei film effimeri non è dei registi: chi spende per la produzione vuole ottenere un ricavo e il pubblico per i film di spessore non c'è più». Al contrario di Parker, sia Zanussi, sia Jordan hanno un nuovo film in uscita. Di «Persona non grata», del regista polacco, in predicato per il concorso alla Mostra di Venezia, abbiamo già pubblicato un'ampia anticipazione nei giorni scorsi, ma Zanussi, dopo aver sottolineato che i film di Fellini e di Bergman oramai, in tv, vanno sempre dopo mezzanotte, ha annunciato anche dell'altro: «Assieme a Wajda e ad altri 10 registi polacchi, parteciperò a un film-omaggio su Solidarnosc, in occasione del 25mo anniversario del nostro grande movimento che ci portò alle libere elezioni», ha detto il regista, che fu molto vicino a Papa Wojtyla - E, a proposito del pontefice Giovanni Paolo II, l'amministratore delegato della Lux Vide, Matilde Bernabei, ha confermato l'anticipazione de «Il Tempo» che sarà l'attore scespiriano Ian Holm («Il signore degli anelli») a interpretarlo nella nuova fiction destinata alla Rai. Contro il «cinema usa e getta» di stampo hollywoodiano si è scagliato anche Neil Jordan che vanta titoli eccellenti quali «La moglie del soldato», «Intervista col vampiro» e «Michael Collins». «Non me ne frega niente se fanno il seguito di «Batman - ha attaccato Jordan - Oggi, i film più interessanti vengono dall'Asia: Iran, Hong Kong, India, e li realizzano con macchine digitali. Per realizzare i miei film sono costretto a produrmeli in proprio. Poi, come per "La moglie del soldato", li mostro alla distribuzione di Hollywood che me li paga. È stato così anche con il mio nuovo film "Breakfast on Pluto", con Cillian Murphy e Liam Neeson. Se l'avessi proposto subito agli Studios americani, non l'avrebbero mai appoggiato, perché è una commedia su temi che fanno paura alla gente, come il terrorismo e l'omosessualità. Così ho dovuto rischiare i miei soldi e solo a film finito ho avuto il finanziamento di Hollywwod che lo distribuirà in tutto il mondo».

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