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La critica cinematografica prima della letteratura

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Ma il figlio vuol correre per proprio conto, tentare una strada che ancora non ha individuato con precisione, prendere le distanze il più possibile da un genitore di successo che trasforma ormai in oro tutto ciò che tocca. La fuga da questo dolcissimo Re Mida si chiama cinema, ricerca filmica, come se la fluvialità normale della letteratura non lo toccasse, semmai, anzi, gli recasse fastidio. Si laurea in scienze dell'informazione, studia regia cinematografica all'Università di New York, comincia a collaborare a «El Pais», il maggior quotidiano spagnolo. Cresce intanto in lui lo stimolo a distinguersi, a far aumentare le distanze da Manolo, decide di fare il critico cinematografico, e chi ha letto talvolta le sue recensioni di film ricorda quanto di irreale e di scavato, dentro i personaggi, Daniel sia riuscito a trasmettere al lettore occasionale. Adesso ha voluto cimentarsi con una storia fervida di letteratura, certo, ma molto autonoma e singolare Sicuramente tanto per chi ama il genere e riconosce lo forzo. W. M.

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