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Il nordico ubriaco di Brasile

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DALLA Finlandia al Brasile. Un lungo viaggio compiuto da un regista, Mika Kaurismäki, fratello di Aki Kaurismäki, uno degli autori più noti del cinema finlandese («La fiammiferaia», «Nuvole in viaggio», «L'Uomo senza passato»). Un viaggio senza ritorno perché Mika vive ormai dall'89 a Rio de Janeiro, conquistato dalla cultura brasiliana. Così, nell'ambito di questa cultura, ha compiuto un altro viaggio, all'interno della musica che ha espresso, andando a cercarne le radici e le manifestazioni più significative da Recife a Bahia, fino a Rio. Cominciando con i balli e i canti degli Indios e ripercorrendo subito dopo tutte le varie tappe della samba e delle sue scuole, per arrivare alla bossa nova. Lo schema che si è dato non è dissimile da quello cui si era rifatto Wim Wenders in «Buena Vista Social Club»: gli incontri con i cantanti e i ballerini più noti oggi in Brasile, le loro vite, i loro luoghi, le differenze fra loro, proponendoci personaggi che se qui da noi hanno una fama minore dei cubani con cui si era intrattenuto Wim Wenders, hanno tutti però il loro peso e il loro valore: con le possibilità di farci conoscere delle creazioni e degli ambienti sempre particolarmente suggestivi. La documentazione, perciò, di un modo di far musica, ma anche il documento di una condizione umana che deve alla musica la sua identità e la sua ragion d'essere: legate a cifre che non sono mai solo folclore. E con un senso del cinema che alle immagini — sempre coloratissime e dirette — riesce a conferire gli stessi ritmi delle canzoni: dai cori agli «a solo». Un'impresa cui potranno aderire non solo i cultori della samba. G. L. R.

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