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Agosto '44, Firenze bombardata C'è chi trova ricovero in filiale

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Egregio Dottore, la situazione di Firenze è sempre assai precaria. Ieri mattina le pattuglie tedesche che stazionavano oltre il Mugnone si sono ritirate di un chilometro circa ed hanno così consentito a un notevolissimo numero di persone di tirare un sospiro di sollievo. Fra di esse numerosi elementi del nostro personale (...). Alla sera però sono tornati nuovamente nella zona (...) e durante la notte hanno tirato con l'artiglieria leggera sulla città (...). Un colpo è caduto su Palazzo Strozzi, un altro su San Lorenzo, un terzo sul Palazzo della Fondiaria, in piazza Vittorio. Tutti e tre hanno causato danni limitati. Il numero degli elementi del nostro personale senza tetto o con case in posizioni particolarmente pericolose aumenta sempre più. A parecchi ho dato ricovero in Banca, almeno per la notte - con le loro famiglie. Non ho per molte ragioni ritenuto di poter assumere un atteggiamento diverso. Le questioni di personale in una città che ha le tradizioni di Firenze torneranno presto - io credo - a dare delle noie. Ancora non si sa quando le Banche potranno venire riaperte. Un capitano dell'Ufficio del Maggiore Read con il quale ho avuto questa mattina un colloquio non mi ha saputo precisare nulla dato che la situazione militare è ancora lontana dall'essere rassicurante. Detto ufficiale mi ha chiesto le cifre esatte della disponibilità della clientela - della rimanenza di contanti - e quelle approssimative degli assegni circolari in circolazione. Cifre che all'incirca gli avevo fornito giorni or sono e che gli darò con maggior precisione lunedì. Non so se Ella sa che verso la fine di giugno da Parma sono stati trasferiti a Firenze i titoli di Roma contenuti in 64 casse da noi aperte e verificate. Inoltre ho una numerosa corrispondenza diretta a tutte le filiali (...) e una cassa di posta privata diretta ai più vari nominativi e che ormai dato il lungo tempo trascorso deve aver perduto molta della sua importanza. Per ritirare tutta questa roba occorrerà organizzare - a suo tempo - un autotreno che non sarà quasi certamente possibile trovare a Firenze date le requisizioni effettuate dai tedeschi. (...). Domani mattina partono per Roma e poi per Napoli i sigg. Lordi e Mattioli, felici di potersi allontanare da Firenze che in questo momento non è residenza indiviabile. (...) Voglia accogliere i miei saluti devoti. Suo affezionatissimo. Francesco Abbozzo

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