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di GIAN LUIGI RONDI SECRET WINDOW, di David Koepp, con Johnny Depp, John Turturro, Maria ...

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L'ha riscritto per il cinema e poi lo ha rappresentato David Koepp che, come sceneggiatore, si era già imposto con «Carlito's Way» e come regista si era mosso abilmente tra le pieghe della paura con «Echi mortali». Oggi, come spesso in King, abbiamo a che fare con uno scrittore, Morton. Lo squassano due crisi, l'imminente divorzio dalla moglie e un blocco della creatività. Un giorno riceve la visita di un misterioso individuo che, minacciandolo in modo feroce, gli rinfaccia di essersi impossessato di un suo manoscritto, pubblicandolo con il proprio nome. Guai, adesso, se non glielo restituirà e con il finale che l'altro aveva pensato e che Morton, invece, aveva sostituito. Da questo spunto, il resto. Con il dubbio, insinuato a poco a poco, che l'intruso sia soltanto una proiezione della mente malata di Morton e che i delitti di cui via via lo vediamo macchiarsi in attesa del risarcimento richiesto sia in realtà lui stesso a compierli. Fino a una strage sanguinosa con cui capirà tutto. L'angoscia, appunto, che via via cresce, in un clima claustrofobico che pesa sempre di più sul protagonista chiuso in una sua casa di campagna in cui anziché vivere ha l'aria di vegetare nel più sconcertante dei modi. Koepp, rileggendo King, punta molto su questa angoscia e convince almeno fino a quando privileggia una suspense tenuta ai margini del thriller, verso la fine, però, dà spazio soprattutto a un horror, troppo convulso. Riscattato solo da Johnny Depp, stralunato anche più del solito, e da un segaligno John Turturro, l'intruso.

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