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di CARMEN GUADALAXARA SANREMO — Le premesse c'erano state tutte per un Festival diverso.

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E la contestata scelta di Renis è stata proprio quella di affidarsi a cantanti più amati dai giovani e un gruppo affiatato come quello che da anni ha successo con «Quelli che il calcio». "Mister Quando quando" avrebbe voluto affiancare anche alcuni ospiti illustri. Ma così non è stato, e questa è ormai storia vecchia. E il nervosismo della vigilia deve essere stato tanto da mettere in crisi i rapporti proprio tra i due protagonisti principali, il direttore artistico e la presentatrice. Ospiti illustri ci sono stati comunque grazie ai video utilizzati per introdurre i cantanti in gara: Tom Cruise, Michael Douglas... Comunque il peso dello spettacolo è caduto tutto sulle spalle della banda Ventura. Con quale risultato? Talvolta i cantanti che dovevano essere al centro della serata sono stati spodestati dallo show di Gene Gnocchi. Battute spesso scontate, già viste quindici anni fa e sentite con il trio Marchesini, Solenghi Lopez, per dare il benvenuto alla 54esima edizione del Festival. E ce ne è voluta veramente tanta di fortuna per Simona Ventura, nonostante l'omaggio di cento rose rosse ricevute dal marito Stefano come segno di buon augurio, per affrontare, la platea dell'Ariston. "Super Simo" è apparsa un minuscolo puntino nello spazio della scenografia hollywoodiana voluta da "Mister Quando quando" e creata da Gaetano Castelli. Dalla sala audio Tony Renis, dopo il calcio nel sedere (segno scaramantico delle ballerine) ricevuto dalla moglie Elettra, ha vegliato sulla sua creatura. A rompere il ghiaccio ci ha pensato Dj Francesco, figlio di Roby Facchinetti dei Pooh, con il suo look alla Jovanotti prima maniera, che ha aperto la nuova stagione dei tormentoni con la sua «Ero bellisimo». «Quello rimane qua. Non se ne vuole andare». È Raoul Bova, uno degli ospiti italiani della serata, che insieme alla Ventura ironizza sulle accuse rivolte al direttore artistico. La conduttrice e Paola Cortellesi giocano sulle liti vere o presunte con Tony Renis e sul'invito non raccolto da Pippo Baudo per partecipare alla serata di venerdì. Mentre i Blues Brothers duettano con Mingardi e Danny Losito con Las Ketchup. Poi un brano forte, e lo si legge tra le strofe, presentato da Mario Venuti, commentato un po' volgarmente da Raoul Bova e Simona Ventura, ma è con Neffa e la sua «Ore piccole», uno swing sull'amore perduto che l'Ariston prende confidenza con la manifestazione. Continuano le gag con Paola Cortellesi, che ricorda vagamente quelle di Anna Marchesini e tra una pubblicita e l'altra Simona, a telecamere spente, gioca con il pubblico. La serata fila liscia come l'olio. Paolo Meneguzzi, vincitore di uno dei festival piu prestigiosi, quello di Vigna del Mar, con la sua «Guardami con gli occhi (prego)» e DB Boulevard in duetto con Bill Wyman non sorprendono particolarmente con le loro performance. A risollevare le sorti della prima parte ci pensano il Cirque du Soleil e Maurizio Crozza che imitando Elthon John, sulle note di una rivisitata «Sorry seems to be the hardest word» ha ironizzato sulle amicizie di Renis e sulle star che hanno detto no al Festival. Stefano Picchi e la sua «Generale kamikaze», la storia di un kamikaze che rinuncia a morire per continuare a crescere e ad amare i suoi figli. Marco Masini con «L'uomo al volante», Morris Albert e Mietta con «Cuore». Il riposo è assicurato. Simona dà sfoggio a tutta la sua capacità di intrattenimeto, ma anche per lei è difficile tenere alta la tensione del Festival proprio per l'assenza dei big dello spettacolo. A risollevare le sorti canore di Sanremo ci pensa la magia delle canzoni di Gino Paoli, che ritira il premio alla carriera e propone le arie di tre brani storici, «Un altro amore», «La gatta», «Una lunga storia d'amore», dando prova del valore della canzone italiana. Paoli ritira il premio e riesce a stento ad

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