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LONDRA — In una cornice decisamente autunnale, davanti ad una gigantografia di alberi e boscaglia e con ...

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Lo stilista britannico non si è lasciato sfuggire l'occasione per inviare il suo messaggio dominatore. Le sue modelle, nuove Crudelia Demon, erano vestite di nero, blu scuro, marrone. Tagli impeccabili, giacche di pelle stringate, maniche di pelliccia difficili da indossare. Aria completamente diversa invece sulla passerella di Antoni and Alison. Quanto erano severi i toni e i tagli di Conran, altrettanto dominavano colori sgargianti e forme. Gonne stampate ed ironiche, abiti ispirati agli anni '50, esplosione di colori ed accessori. Borse, maschere, calze con il messaggio «semplicemente irresistibile» indossate da modelle che attraversavano la passerella accompagnate non dalla musica ma da un uomo che, pazientemente, masticava scricchiolanti patatine. Da House of Jazz, microscopico business nato nel 2000 dall'incontro tra Pablo Flack e Hazel Robinson: abiti ispirati ai kimono giapponesi, con larghi colli e generosi cappucci, in nero e satin bianco. Grande successo per la stilista greca Sophia Kokosalaki. I suoi habitues hanno imparato ad amare gli intrecci di pelle e jersey, che propone ad ogni stagione, ma quest'anno sono rimasti stupiti dai mini abiti, in ogni gradazione del bronzo, del color castagna e melassa, che negli anni '70 facevano furore. Questo è l'unico accenno al passato della Kokosalaki, scelta tra l'altro per disegnare gli abiti delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Atene: i suoi modelli sono assolutamente moderni e femminili.

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