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PER CELEBRARE il lungo percorso creativo di Francesco Scavullo, scomparso il mese scorso a New York, ...

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Personaggio unico nel panorama fashion, talento che ha cominciato ad esprimersi sin dalla più tenera età, Scavullo non ancora maggiorenne iniziò a lavorare in un laboratorio di stampa fotografico. In breve tempo riuscì a entrare negli studi di «Vogue America» e diventare l'assistente di Horst P. Horst. Nel 1948 venne assunto dalla neonata rivista «Seventeen». Raffinato, sempre, nelle luci studiatissime, nel trucco, nella spontaneità delle pose, ricercava la valorizzazione della persona ritratta nel modo più semplice possibile, intento in cui riuscì da subito e che divenne il suo trademark. Accanto alla sua passione per la fotografia, Scavullo si dilettò contemporaneamente di pittura, mezzo che influì notevolmente sul suo modo di orchestrare la luce e i colori. Nel 1955 iniziò a lavorare con «Harper's Bazar». Seguì poi una lunghissima serie di collaborazioni con le maggiori riviste di carta patinata: «Life», «Time», «Rolling Stone», «Glamour» e «Cosmopolitan», di cui per trent'anni ha ideato le copertine. Tra i suoi ritratti più celebri figurano quelli di attrici come Grace Kelly ed Elizabeth Taylor, personaggi del jet-set come Gloria Vanderbilt, rockstars come Mick Jagger, Sting, Janis Joplin, Diana Ross. Le foto di Scavullo sono già da tempo assurte allo status di oggetti d'arte: oltre a essere esposte nelle collezioni permanenti del Moma di New York e nel Guggenheim Museum, sono diventate fonte ispiratrice per le nuove generazioni.

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