Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

GENOVA — È morto improvvisamente all'ospedale di Pietra Ligure, dove era stato ricoverato, Walter Cavazzuti, ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Colpito da un aneurisma al cervello, è stato trasportato prima all'ospedale di Sanremo e poi in quello di Pietra Ligure dove è morto. Nato a Milano il 23 dicembre 1946, Cavazzuti ha creato molti personaggi diventati famosi, primi tra tutti quelli per il film di Enzo D'Alò «La gabbianella e il gatto» e il recente «Opopomoz» (nella foto). Nel 1980, assieme a Michel Fuzellier, aveva fondato lo studio Quick Sand Production, specializzato nella realizzazione di filmati pubblicitari. Da anni apprezzato animatore (ha partecipato tra l'altro ad «Allegro non troppo» di Bruno Bozzetto, a «Pop corn» e «Odissea veneziana» di Guido Manuli) nel 1987 aveva deciso di dirigere e realizzare il suo primo film «Tunnel», che ha ricevuto il premio Opera Prima al Festival di Treviso 1988. Nel 1990 è stato nominato direttore di animazione in «Volere volare» di Maurizio Nichetti. Nel 1994/1995 ha collaborato a «La freccia azzurra» di Enzo d'Alò prima di arrivare, nel 1997, a creare i personaggi del lungometraggio dello stesso regista «La gabbianella e il gatto». Nel 1999 aveva creato i personaggi del il terzo lungometraggio di d'Alò «Momo alla conquista del tempo». «Creare dei personaggi per un lungometraggio, trovarne lo stile, personalizzarli e renderli appetibili ad un pubblico di ragazzini e adulti è già abbastanza difficile, figurarsi poi se questi devono anche rispettare precise caratteristiche mediterranee o, come nel caso specifico, napoletane veraci - aveva detto recentemente a proposito del lavoro fatto per «Opopomoz» - Per un grafico come me la connotazione di un personaggio è data da segni, e quando si inizia a disegnare ci si deve basare esclusivamente sui tratti somatici, continuando però a non perder di vista lo stile comune. Un dato è certo: da quel foglio che ti è qui davanti, bianco, non uscirà nessuna voce per aiutarti a caratterizzare il personaggio». «Per il cinema d'animazione italiana è una perdita enorme». Enzo D'Alò ammette di non riuscire a «smettere di piangere» per l'improvvisa scomparsa dell'amico e collega Walter Cavazzuti. «Una persona grande - spiega il regista di «Opopomoz» - che ha dato corpo ai nostri sogni e pensieri con un'umanità e una correttezza difficilissime da incontrare nel mondo dell'animazione e del cinema in generale. È stato un maestro per tutti i giovani che adesso lavorano con successo in questo settore. Cavazzuti ha dato tantissimo per oltre 30 anni all'animazione italiana. Se fossimo in America per una scomparsa del genere i giornali ci farebbero i titoli in prima pagina mentre in Italia, purtroppo, questi grandi personaggi sono quasi sconosciuti al grande pubblico».

Dai blog