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Le prime donne del teatro italiano vestono Manola

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Naturalmente si parla di moda e tra gli abiti e lo spettacolo il connubio è ideale. Infatti, Anna Teresa Rossini, interprete di teatro, nonché compagna di vita e di palcoscenico di Mariano Rigillo, dieci anni orsono, quando era in tournèe con «Enrico IV» insieme a Renato De Carmine, rimase folgorata dalla vetrina stile liberty del negozio «Via del Teatro», di fronte al Teatro Metastasio a Prato. Il nome era chiaramente un segno del destino e la bella attrice non si lasciò scappare l'occasione di comprare un abito stile medioevale per una cena speciale al cospetto di Nicola Piovani e Vincenzo Cerami. La simpatia e creatività di Manola convinse Anna Teresa a presentarla nei salotti romani delle sue amiche capitoline. Da quel giorno, due volte l'anno, la stilista toscana è a casa dell'amica dalle parti di Largo Argentina ed ha mostrato a tante prime donne del palcoscenico le sue collezioni invernali ed estive, facendole diventare clienti d'eccezione. «Mi è sempre piaciuta la moda — afferma la Rossini — e siccome ho facilità nelle pubbliche relazioni, ho pensato d'aiutare una donna originale e con il gusto per le cose semplici ed eleganti». La sua prima cliente è stata Monica Guerritore (nella foto), che di fascino ne ha da vendere. Infatti, non resistendo alle forme semplici dei vestiti che si rifanno al periodo romanico, la Guerritore pensò di farsi fotografare su «Gente» con le creazioni della provetta Sartoria di Manola, Alessandra e Marisa (le ultime due rispettivamente cugina e sorella della stilista). La linea perfetta non fa difetto alle presenziatrici del boccascena ed Ida Di Benedetto, una taglia 42, fa onore ai tubini neri e ai bustini. «Lei a differenza di tante altre colleghe sa scegliere cose che donano al suo fisico, non importa se da sera o sportive, ama comunque evidenziare il suo decolleté». Ma come vestono le signore del sipario italiano? «Hanno una sensibilità maggiore per capire se un abito si adatta alla personalità di ciascuna e nella mia moda trovano la semplicità oltre che la ricercatezza dei tessuti. I miei abiti hanno delle geometrie che si confanno alla complessità dei personaggi che li vestono.». Quali sono i colori prediletti? «Il nero, il bordeaux e il verde sottobosco». La cliente più charmant? «La Manuela Kustermann direttore artistico del Teatro Vascello, insieme a suo marito Giancarlo Nanni, che predilige tagli semplici, arricchiti con ricami di altri tessuti, come il blazer con inserti di velluto di seta». E tra le nuove leve del teatro italiano spuntano Brigitta e Benedicta Boccoli. «Loro è più facile vestirle, anche perché avendo un bel fondo schiena, scelgono spesso abiti aderenti e pantaloni a sigaretta». E se a Prato le «Tre grazie della moda» gestiscono oltre ad una sartoria, in auge dal 1987, tre negozi d'abbigliamento, a Roma prospettano nell'immediato insieme alla Rossini di far indossare alle donne della prosa, in passerella, una collezione d'abiti senza limiti di età e di peso, magari in un teatro che conta!

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