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Bevilacqua: la solitudine mi fa compagnia

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A 20 il mio primo libro dedicato al «Triangolo rosso» sulla guerra civile in Alta Italia. Ora il mio ultimo «La Pasqua rossa», la descrizione della rivolta carceraria nel '46 a San Vittore. I 3.200 detenuti non erano delinquenti comuni, ma residui della lotta tra repubblichini e partigiani. Ed è stato colpito da Ezio Barbieri? Ezio Barbieri organizzò una grande recita capendo che il tempo dei fuorilegge con il viso aperto stava cedendo ad un tempo terribile, i fuorilegge con la faccia oscura. Ed il libro racconta la leggenda di questo banditismo con sottile nostalgia. Una storia suggestiva che insegna molto e dove è assente la violenza. Come ricorda i suoi genitori? Mio padre era aviatore, proveniva dalla fascia ricca e cortigiana della mia città, Parma. Mia madre era nata nella zona «oltretorrente», povera e ribelle, tanti artisti invitati da Maria Luigia. Mia madre è stato un esempio per me impareggiabile. Ho il cuore in gola a parlare di lei. È morta qualche mese fa. E proprio la morte di mia madre ha spinto a pubblicare una raccolta di poesie «Legame di sangue», una tematica fondamentale dove c'è la voglia di avere un figlio che si oppone al terrore della paternità. Le piace di più l'Occidente o l'Oriente? Gli anni Ottanta sono il mio periodo orientale. L'India che io ho visitato in tutte le sue emozionanti zone. Il mondo orientale e quello occidentale fondano la loro esistenza su una concezione diversa, profondamente di psiche e di corpo. Chi privilegia la prima, chi il secondo. E l'eros è vissuto dagli occidentali come soddisfazione personale, per gli orientali si basa invece sul piacere dell'altro. Scrive per sé, per gli altri o per l'eternità? Io scrivo perché ho bisogno di farlo. Scrivere mi dà tanta emozione. Cerco di regalare anche emozioni a chi mi legge. Le manca un figlio? È il mio dilemma. La gioia di essere padre, la paura di diventarlo. Sono divorziato da tanto tempo. La solitudine la conosce? La conosco. A volte la solitudine ti fa compagnia. Non sempre. Comunque non la temo.

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