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Esce «Le più belle fiabe popolari italiane». Ne anticipiamo una ritrovata dalla curatrice dell'antologia

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Contro la globalizzazione della fantasia

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Eppure i bambini amano le fiabe, la cui atmosfera incantata è per loro sorgente di meraviglia e di divertimento. È di vitale importanza che le fiabe della tradizione popolare italiana vengano recuperate per contrastare la globalizzazione dell'immaginario. In Italia abbiamo racconti magici e surreali, perle di rara bellezza, tesori letterari sconosciuti ai più, che occorre raccontare di nuovo ai bambini e anche agli adulti, cominciando da quel capolavoro di tutti i tempi che è «Il cunto de li cunti» di Giambattista Basile, napoletano. Da una ricerca da me condotta risulta che i bambini conoscono pochissimo le fiabe della tradizione italiana: i bambini ricordano a memoria non più di dieci favole, e alcune di esse solo in parte. Ho più volte verificato che si amano le fiabe misteriose, inquietanti, che mettono paura purché raccontate dalla viva voce umana. In un mondo dagli incerti confini come il nostro, il messaggio della fiaba orale è rassicurante, perché nella voce umana è presente una vera magia, una sorta di «comunione» emotiva, che sconfigge l'incomunicabilità tra le generazioni. La più grande perdita culturale per l'infanzia è di non poter più apprendere racconti fantastici dalla viva voce di genitori, parenti, maestri. In famiglia la trasmissione orale era il momento di maggiore coesione, momento in cui si dimenticavano i dissapori, si rinsaldavano i legami e la solidarietà. Se non vi è più il focolare di una volta, se la televisione ci sovrasta, si può sempre ritagliare uno spazio serale per raccontare una fiaba, senza altro supporto della nostra voce. I genitori di oggi si giustificano perché non hanno tempo da dedicare al racconto di fiabe per i bambini. Preferiscono le voci metalliche delle video-cassette. Eppure è necessario trovare tempo per i figli, perché il tempo che si dedica è la misura dell'amore. I racconti di magia non sono confinati nel mondo infantile, tutti li apprezzano se ben raccontati, con la mimica e l'arte giusta del narrare. Andiamo a scuola di recitazione e di conversazione per rendere le nostre serate libere dalla schiavitù assolutista della televisione. Narrando fiabe si dà vita all'elemento alchemico individuato come l'innocenza del divenire. La fiaba è il mondo della perenne trasformazione: alla fine di ogni storia il protagonista ha sempre mutato di stato, ha sempre compiuto un'esperienza fondamentale. Il suo messaggio è altamente anti-depressivo. Le trasmutazioni sono l'elemento comune dell'universo fiabesco. L'alchimia del racconto di magia offre lo spunto per rendere dinamica la realtà interna. L'innocenza del divenire, il mutare di stato, la perenne trasformazione raccontano la grande favola di una possibilità sempre presente di un nuovo ordine, di una nuova organizzazione della realtà o la possibilità ancora più suggestiva di un improvviso tuffo nel mistero.....

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