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di GIAN LUIGI RONDI PRIMA DAMMI UN BACIO, di Ambrogio Lo Giudice, con Stefania Rocca, ...

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Comincia negli anni Venti, con la nascita, lo stesso giorno, alla stessa ora e nella stessa stanza, di due bambini, Adele e Marcello, però da due madri diverse. Dopo sempre insieme, anche a scuola, tanto che un giorno, un coetaneo, chierichetto nella parrocchia del paesino di campagna in cui vivono, celebra per loro una buffa cerimonia di nozze nel corso della quale i due bambini si scambiano anche degli anelli, ma di gomma, tolti dal copertone di una bicicletta. La guerra li separerà e Adele finirà per sposare un irlandese che l'ha messa incinta. Senza mai dimenticarsi comunque di Marcello, travolto da una serie di vicissitudini che a un certo momento lo costringeranno ad espatriare. Alla fine, un nuovo incontro, questa volta definitivo. E anche se per arrivare al «bacio» del titolo Adele dovrà divorziare, il chierichetto d'una volta, diventato prete e da sempre loro amico, saprà capire. È questo prete, interpretato con rigore e vigore da un umanissimo Luca Zingaretti, che fa un po' da narratore delle vicende, sempre reali e realistiche, ma senza mai smorzarne i sapori di favola. Vi ha dato plausibile rilievo, con il suo testo e la sua regia, un esordiente, Ambrogio Lo Giudice, autore finora di videoclips e di film pubblicitari, specie per la televisione. Le pagine migliori sono quelle dedicate ai protagonisti bambini, con una grazia che non finisce mai nell'infantilismo. In seguito, con il passar degli anni, il racconto si ingarbuglia e, avviandosi alla conclusione, rischia un po' la retorica, soprattutto quando, al bel commento musicale di Lucio Dalla si aggiungono, per fare epoca, canzoni troppo scopertamente indicative, tipo «Ma l'amore no». Gli interpreti riscattano, specialmente Stefania Rocca, intensa e decisa come Adele. Meno incisivo al suo fianco Marco Cocci come Marcello.

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