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La mummia fa orrore a storici ed egittologi

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Ma tra di loro c'è un personaggio che li batte tutti: nasce già morto e anche da molti anni; non ha uno straccio di antenato letterario o di giustificazione storica; nonostante l'aspetto disgraziato però ha sempre avuto successo specialmente con gli incassi. È la Mummia, che balza fuori da un antico Egitto di cartone con un motto decisamente macabro: «La morte è solo l'inizio». Riesumata nel 1999 dai produttori James Jacks e Sean Daniel «La Mummia» piace anche nel Terzo Millennio. Dopo il film subito un sequel «La Mummia-il ritorno» (2001) e poi un film nato da uno dei personaggi della storia: «Il re scorpione». E non si può sperare di salvarsi da un ulteriore episodio della serie: «La Mummia 3» è pronto per essere girato. L'unico personaggio «titolare» per il momento sembra essere Arnold Vosloo (con la testa sempre rigorosamente rasata), gli altri probabilmente saranno tutti personaggi nuovi, con la clamorosa esclusione di Brendan Fraser e Rachel Weisz. La mummia ha iniziato ad essere un successo cinematografico quando ancora le cineprese andavano a manovella. La prima delle mummie è stata di Ernst Lubitsch («Gli occhi della mummia», del 1918). La più famosa nella storia del cinema quella di Karl Freund con Boris Karloff (1932), seguita poi dal remake di Terence Fisher, con Peter Cushing e Christopher Lee (1958). A questi classici si aggiungono una gran quantità di mummie: il ritorno, la vendetta, il risveglio e via dicendo. Una vera miniera di film, anche se quasi tutti di serie B e anche C. Questa mummia non ha neanche dei solidi antenati letterari. Dracula e Frankenstein, che hanno imperversato sugli schermi non meno del loro decomposto collega (curiosamente con gli stessi attori: Christopher Lee e Boris Karloff), almeno hanno nel retroterra culturale i romanzi di Bram Stoker e Mary Shelley. La Mummia no, esce da un sarcofago improvvisamente, facendo orrore soprattutto a storici ed egittologi. La premessa di tutti i film della Mummia, infatti, è che il protagonista viene mummificato e seppellito da vivo, che da un punto di vista storico (oltre che pratico) è veramente improponibile. Ma lei, la Mummia cinematografica, se ne frega della storia e soprattutto dell'egittologia: tra un remake e l'altro pensa soprattutto agli incassi da record che non ha mai mancato di realizzare.

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