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Paola Ferrari: «Per me il calcio è una sfida»

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Sono entrata in punta di piedi ma con grande determinazione a 90° Minuto. Gli ascolti sono strepitosi. Bravo compagno di lavoro Giorgio Tosatti con il quale mi lega amicizia e feeling professionale. L'arbitro Longhi è un ottimo professionista. Per ora una vittoria, per il futuro si vedrà. È un'esperienza professionale esaltante». Da bambina come era? «Mi è pesato moltissimo essere figlia unica. Ricordo un'infanzia non tanto felice. Una bambina molto sensibile. Cercavo spesso compagni con i quali giocare, erano quasi tutti maschi. I miei primi anni sono stati abbastanza complessi. Volevo diventare veterinario ma già a 14 anni decisi che sarei diventata una giornalista. E nel corso della mia vita le scelte importanti le ho comunque sempre dovute fare da sola». Per una donna è sempre tutto più difficile? «La necessità di imporsi attraverso la propria personalità è comunque una scelta difficile. Non sono stata femminista ma ero e sono sempre molto vicina al problema delle donne. Oggi viviamo in un mondo nel quale s'impone la donna immagine. La guerra non è finita in un mondo dove gli uomini hanno il potere e a volte le donne intelligenti vengono ghettizzate». L'incontro con Marco De Benedetti, suo marito, le ha cambiato la vita? «Assolutamente sì. Per un mese e mezzo sono sfuggita alle sue testimonianze d'amore. È una persona intelligente che stimo molto. Siamo stati insieme sei mesi e poi ci siamo sposati. Mi ritengo una donna molto fortunata. Sono mamma felice di Alessandro e Virginia».

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