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PARIGI — Una donna dinamica, quasi una salutista, di quelle che si incontrano facilmente in California, ...

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«Ho fatto un viaggio in Cambogia, e da lì - spiega lo stilista - sono andato a Los Angeles, trovando in entrambi i posti una forte energia di bellezza e benessere. La collezione è nata con questa duplice ispirazione: una femminilità molto spirituale ma rinvigorita dal dinamismo sexy tipico di Los Angeles». La sfilata ha un esordio preciso con una serie di abiti in jersey di seta, che sembrano frutto di un casuale drappeggio e sono, invece, il risultato di un attento disegno. Colori forti, «da cromoterapia» dice Valli: rosa, verde assenzio, arancione, spezzati da sprazzi di geogette stampata con budda cambogiani. Tutto è minimo, fasciato, con sprazzi di carne luminosi, come tagli. La silhouette è rinforzata da costruzioni sartoriali, che però hanno una particolare fluidità, «come le radici degli alberi che si avvolgono sui templi in Cambogia» spiega ancora Valli: il capo clou della collezione infatti è un blazer in cady, perfetto e quasi classico dietro, ma che davanti si trasforma in un gioco personale di fusciacca drappeggiata, con un effetto molto nudo, molto sexy. Lo stesso intreccio, in jersey e georgette di seta, costruisce l'abito color incenso, in modo quasi spontaneo, come una fasciatura intorno al corpo. Una attitudine sportiva, invece, sulla passerella di Issey Miyake, a Parigi. Naoki Takizawa ha mutuato dalle sneakers, le tipiche scarpe ginniche moderne, i particolari per le giacche e le gonne, in un accostamento multicolore di cotoni e materiali tecnici, di stringhe elastiche e alamari strep. In questo mood romantico-sportivo, emergono dei geniali pantaloni in tela che formano un tutt'uno con le più tradizionali delle scarpe da basket, le «All Star» Converse. Un po' stile Montecarlo, la donna chic di Celine, anche se vestita con i colori forti di Tahiti. Lo stilista Michael Kors, di cui si vocifera sempre che stia per andarsene, ha scelto i fiori dell'ibiscus per decorare le trecce, ha legato intorno ai capelli le sciarpe con le frange, come fossero bandane. Il leit- motiv della collezione è la stampa, su geogette o su jersey, per vestiti ondeggianti e drappeggiati. Stampati anche i costumi da bagno, ma con le catene care alla griffe: stesso disegno per i sacchi da mare e il pareo di chiffon, su fondo nero. Belli i sandali dorati con treccina sul tallone e quelli di vernice nera profilata d'oro. Non sfila in questa stagione di pret-a-porter lo stilista Christian Lacroix, cavallo di razza della scuderia Lvmh, direttore artistico anche della maison Emilio Pucci, che è andata in passerella con successo a Milano. Il creativo di Arles, che esprime sempre con forza il calore del Sud, pare abbia avuto troppo da fare e non sia riuscito a mettere in piedi anche la sfilata del suo marchio. E così ha inviato ai giornalisti un pacchetto di fotografie, quasi delle cartoline dal suo mondo colorato. Lacroix, con le foto, ha mandato anche un ricamino che esprime lo spirito della collezione: una donna esile in calze rosse e tacchi, gonna corta e larga come un tutù, giacchina sciancrata e grandi orecchini.

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