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È il momento di squaw e di africane

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Il tema sociale torna a farsi protagonista delle passerelle con Gattinoni. Guillermo Mariotto, stilista della maison romana, questa mattina manderà in pedana venti mannequin a lanciare il suo appello di «liberazione» dalle schiavitù culturali. Unica nota «bianca» sarà la giovane Vanessa Hesler, la sedicenne italo-americana che vive alle porte della Capitale. Accanto alle giovani leve cinque storiche top modelle a partire dalla mitica Pat Cleveland, per arrivare a Mounia, che torna a sfilare dopo dieci anni, ad Amalia, musa di colore per Dior, Versace, Saint Laurent, Lacroix, a Celeste Johnson, a Katousha che è stata ritratta da Dalì e Warhol. Parte dei compensi di queste icone della moda sarà devoluta a un'associazione che da anni lotta al fianco delle donne del terzo mondo. Come anche il ricavato di un bustino-gioiello realizzato da Mariotto con il gioielliere Carlo Riva. Insieme al binomio moda-sociale, Gattinoni farà sfilare il connubio arte-moda. Sei caftani, sempre disegnati dal couturier con la collaborazione di giovani pittori italiani (Federico Paris, Attilio Fontana, Barbara Salvucci, Davide Orlandi Dormino, Carlo Bocchio, Sophie Savoie) partiranno, dopo aver sfilato, alla volta del Museo delle Belle arti di Anversa. Rossella Tarabini per Anna Molinari ha presentato le sue donne tribali. L'ispirazione è anni '20, con riferimento alla marchesa Casati che si faceva immortalare vestita così. Madreperle, conchiglie, ricami preziosi, perline a ricordare gli indiani d'America. E dalle squaw sono «rubati» gli stivali di camoscio con le frange, le gonne corte e i colori della terra nei toni dell'ecrù fino al rosa e al nero. Le dimensioni micro si ritrovano negli abitini di cotone tricot, nei soprabiti di broccato nei top e nei pantaloncini in maglia di seta o satin e con gli orli a sbuffo. Tuniche e camicie sono in tulle ricamato, in pizzo sangallo patchwork. Le frange da pellerossa diventano preziose con cascate di jais da moderna e romantica ragazza selvaggia. Giochi di pieghe scomposte, maniche da kimono, fuseaux doppi e drappeggiati. Così si presenta Luciano Soprani nella sua performance pomeridiana. Particolari i nuovi tessuti: dalla seta crepizzata a mano con trattamento esclusivo, al popeline di cotone stretch, al poliestere microceramicato. I colori spaziano dal verde cinabro al sabbia al bouganville, passando attravero gli immancabili avorio e nero. Kat. Per.

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