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Credo che Federico fellini non sia stato solo un grande regista ma, soprattutto, un acuto psicologo di ...

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E forse mai nessuno come lui, uomo dell'Adriatico, ha saputo cogliere l'anima di una regione, il Lazio, così piena di contraddizioni tra sacro e profano, mitologia e cronaca nera, fascino imperiale e «cagnara» periferica. E non a caso tanti sono stati i film da lui ambientati in quella linea costiera che va da Civitavecchia a Ostia e da Ostia a Sabaudia, passando per Anzio e Nettuno. Perché è indubbio che il litorale laziale sia un grande immenso «minestrone» in cui galleggia un'umanità incredibile, varia, promiscua, colorata e chiassosa che non è altro che la vera anima di Roma e delle sue città satelliti. (...) Ma se Fellini e Flaiano seppero cogliere con ironia e anche poesia i colori, le voci, gli atteggiamenti, le tipologie di una moltitudine in viaggio per la «spiaggia promessa», Moravia, al contrario, riuscì a scoprire un aspetto del litorale laziale sconosciuto, per molti anni, alle invasioni di massa: la grande spiaggia di Sabaudia. L'introversa letteratura di Moravia (che amava ritirarsi in una villa sul litorale per scrivere), riflette sicuramente i colori inquietanti di questo luogo, dove l'austerità del lago si contrappone ad un'enorme lingua di sabbia abbagliante. Non ci sono mezze tonalità cromatiche a Sabaudia: le luci e le ombre sono forti, contrapposte, nette. Ho sempre pensato che se potesse esistere un luogo dove ancora si percepiscono spiriti e fantasmi del passato questo non può che essere a Sabaudia. Sì, perché Sabaudia rimanda nei suoi scorci a storia e mitologia. Atmosfere esoteriche e lontane cronache di un regime convivono in simulacri marmorei, gelidi, autoritari. O nella scultura delle cime del Monte Circeo, affascinante, maestoso e sinistro. Qui la sacralità mitologica della dimora della maga Circe viene «profanata» dalla sagoma severa del Duce che sembra apparire nell'andamento dei rilievi della montagna. Con l'arrivo delle prime nuvole di fine estate, l'arenile abbagliante s'incupisce fino ad assumere non i colori malinconici dell'Adriatico ma quelli cupi di un mare scuro e inquieto. Ecco la solitudine di una spiaggia che restituisce miti, poeti, romanzi e... piccole storie mondane vissute per una sola estate.

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