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di GIAN LUIGI RONDI GUSTOCORTO, otto cortometraggi a cura della UNICS (Unione Nazionale ...

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UNA iniziativa intelligente. E meritoria. L'ha assunta una delle Unioni dell'Anica, l'UNICS, consiste nell'aver radunato in un film da potersi poi proiettare nelle sale gli otto cortometraggi italiani più significativi (e premiati) dell'anno, sotto il titolo programmatico di «Gustocorto». C'è solo l'imbarazzo della scelta. «Racconto di guerra» dell'esordiente Mario Amura, premiato con il David di Donatello, ci propone con realismo duro ma anche con delle dolenti tenerezze segrete il dramma di un bambino senza famiglia che nei Balcani devastati dalla guerra, caduto nelle mani di bande, paramilitari, è costretto ad andare a rubare nelle case bombardate. Non rende però abbastanza per quel poco che gli danno da mangiare ed è eliminato. Senza pietà. Una commedia con sentimenti in «Nunzia» di Giulia Oriani dove una madre già un po' anziana (Milena Vukotic) quasi «accantonata» dal figlio e dalla nuora, sceglie, con modi quieti, di fuggire con un coetaneo (Paolo Ferrari) che è riuscito a farle riprendere coscienza dell'amore. Poteva diventare un lungometraggio, ma il corto condensa con intensità maggiore gli stati d'animo, risolvendoli con tutto il garbo necessario. Solo poche immagini, e in bianco e nero, ne «L'ultimo pistolero» di Alessandro Dominici, con una seria carriera di fotografo alle spalle. Un interno senza tempo, al centro un uomo vestito da cowboy (Franco Nero) pronto a un'ultima sfida. Toni sospesi, immagini eloquenti, climi, pur tacendo tutto, tesi fino allo spasimo. Mentre, in «Cassa veloce», Francesco Falaschi, già premiato per il suo esordio nel lungometraggio («Emma sono io»), è riuscito a comporre una piacevolissima riconciliazione amorosa fra un giovane operaio (Paolo Bassanelli) e la sua fidanzata (Cecilia Dazzi) che l'ha lasciato senza motivo e che lui perseguita di domande mentre lei, fa il suo quasi frenetico lavoro alla cassa veloce di un supermercato. Comunicando alla platea le stesse ansiose (ma un po' comiche) frenesie. Tra il furbo e il finto surreale «Playgirl» in cui Fabio Tagliavia ci dice di un marito (Valerio Mastandrea) che, rientrato all'improvviso, trova la moglie (Daniela Fazzolari) con un altro (Fabio Volo), sentendosi però rinfacciare, come spiegazione, una sua pretesa assenza di due anni... Un gioco felicissimo.

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