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Davoli si trasforma in boia per Dacia Maraini

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Lo spettacolo a Villa Borghese. L'attore guiderà gli spettatori attorno al laghetto

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È stato creato da Dacia Maraini apposta per Ninetto Davoli (foto), protagonista di «Un tagliatore di teste a Villa Borghese» dal primo al 6 luglio attorno e sul laghetto. «È un boia romano, bonario, che si è trovato a fare quel mestiere perché da trovatello cresciuto dai preti è quello che a un certo punto gli hanno assegnato, e ha cercato di farlo bene se no rischiava d'essere cacciato, ma di farlo anche con umanità. E ora che è in pensione incontra personaggi della sua vita e tanti altri, passeggiando per la Villa, di cui quest'anno si celebra il centenario dell'apertura al pubblico», racconta Davoli. Mentre la Maraini dice di essersi ispirata al teatro No giapponese, in cui i vivi e i morti si incontrano e convivono: «Se il tema è in fondo la pena di morte, definita una barbarie dallo stesso protagonista, e c'e questa commistione tra morti e vivi, il lavoro non è però lugubre o sanguigno, anzi ho cercato di metterci un'idea di morte sorridente, senza cupezze». L'autrice definisce lo spettacolo «una storia surreale, un sogno estivo in villa ricco di magie e, spero, di poesia». E concorda il regista Hervè Ducroux, che monta lo spettacolo usando in modo creativo il parco e il laghetto, per un risultato il più visionario possibile.Tata ricorda che l'esecuzione pubblica era una sorta di festa popolare, con risvolti allegri e noir. L'ex tagliatore di teste incontra tre grandi scrittori legati a Villa Borghese, Goethe (Stefano Lescovelli); poi Gogol (Natale Russo), che a Roma scrisse «Le anime morte» ed è su un albero, intento a lavorare; infine Leopardi (Giuseppe Moretti) che, in barca, scrive lettere alla madre e alla sorella, parlando male di Roma, ma ancor peggio di Recanati.

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