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ADDIO al Balletto di Francoforte senza rimpianti.

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Un divorzio annunciato e funestato da «querelles» ed incomprensioni, soprattutto con la città e il sindaco di Francoforte, Petra Roth, che aveva annunciato, lo scorso anno, di non rinnovare più il contratto per motivi economici e la possibilità di sostituire la compagnia, innovativa e sperimentale, con un gruppo di danza classica. La risposta di Forsythe non si è fatta attendere. È stata indetta una conferenza stampa per annunciare quanto stava accadendo a Francoforte. «Tutto quello che desidero - aveva detto il coreografo americano - è vivere e lavorare in un ambiente non ostile», sottolineando che altre città erano in lista d'attesa per accoglierlo con i suoi danzatori, auspicando una soluzione veloce del caso. Ma quali sono i problemi più urgenti che attanagliano il Balletto di Francoforte? A molti interrogativi risponderà lo stesso Forsythe in una no stop di incontri, conferenze, dibattiti e spettacoli che si svolgeranno, il 15 e il 16 maggio a Ferrara, il 22 e il 23 a Reggio Emilia. Forsythe effettuerà proprio nel nostro Paese la sua ultima tournee internazionale. Non è un caso che si tratti di due città particolarmente care al grande maestro, che lo accolsero giovanissimo (e quasi sconosciuto) nel lontano 1983 con il Ballett Frankfurt, mentre Reggio Emilia gli dedicò nel 1989 la prima grande retrospettiva monografica. William Forsythe (classe 1949) crea i primi lavori nel '73 con il Balletto di Stoccarda per il quale crea «Urlicht» su musiche di Malher. È l'inizio della scalata internazionale. Il giovane artista newyorkese fonda nel 1984 il Balletto di Francoforte. Complesso rivoluzionario. Sperimentale, iconoclasta, provocatorio. «Quando creo non penso assolutamente a quello che la danza può esprimere. Penso solo al movimento ottenuto mediante nuove combinazioni di passi, una partitura algebrica, matematica». Ed aveva aggiunto: «Non mi sono mai sentito un uomo particolarmente ispirato. Il mio cuore non palpita per la creazione. Ma rinnovarsi di continuo è eccitante perchè le idee generano meravigliosi impulsi». Di fede buddista, assiduo lettore di Husserl, Baudrillard e Barthes, portavoce del «nouveau roman» francese, Forsythe ha spesso paragonato ad una «meravigliosa costruzione in lego». R. T.

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