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di ADRIANO MAZZOLETTI IL JAZZ italiano è ormai diventato musica da esportazione.

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Da Enrico Rava il più acclamato insieme allo straordinario pianista Stefano Bollani, ma anche Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Daniele Scannapieco, Rosario Giuliani stanno mietendo successi a non finire sia in Italia che all'estero. Il «Sunside», uno dei più prestigiosi Jazz spots parigini ha programmato una settimana dedicata all'Italia, da domani al 18 aprile. Oltre ai musicisti citati saranno anche di scena Rita Marcotulli e il clarinettista Giovanni Mirabassi. Rosario Giuliani suonerà, sempre domani, in un altro club parigino, il Duc de Lombards, grazie anche al successo del suo ultimo lavoro discografico (Mr. Dodo, Dreyfus), che gli ha valso ben tre stelle sul Guardian. Giuliani in questo cd conferma le sue indubbie qualità. Uno stile personale, che non rinnega le sue origine legate al mondo musicale dei grandi altosassofonisti neri, da Charlie Parker a Jackie McLean, attraverso Cannonball Adderly. Un'altra novità arriva dalla Enja. L'immensa discografia di Chet Baker che va dalle prime incisioni con il celebre quartetto di Gerry Mulligan a quelle con i suoi numerosi complessi, si è recentemente arricchita, a quasi quindici anni dalla sua scomparsa, di un nuovo disco (Oh You Crazy Moon. Enja 9453-2). Si tratta di un album realizzato in Europa nel 1978 e rappresenta uno dei momenti musicalmente più ricchi ma discograficamente meno documentati, del suo secondo periodo europeo. Accompagnato da Phil Markowitz al piano, Scott Lee al contrabbasso e Jeff Brillinger alla batteria, Chet Baker suona magnificamente grazie anche all'apporto di quei tre musicisti così inventivi e discreti, senza però essere servili, proprio come piaceva a Chet. Disco importante che ha ottenuto altissime valutazioni dalle maggiori riviste specializzate.

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