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«Ho un sogno: sparire per diventare un mito»

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Avere qualche dente in più. Non posso più morsicare una mela. Recuperare il peso dei vent'anni, 62 chilogrammi invece dei 105 di oggi. La possibilità di dormire anche nove ore per notte e soprattutto quella di saltare da una barca all'altra, cosa che ormai non riesco più a fare. Devo assolutamente dimagrire. Altrimenti il mio diabete può veramente fare dei danni grossissimi. Devo muovermi di più». È contento di come è andata finora la sua vita? «Straordinariamente felice. Mai avrei pensato ad una riuscita di questo tipo». La morte le fa paura? «Sì, forse perché non credo nell'aldilà. Non si sa in quale aldilà credere. Lasciare questa vita è assolutamente terrificante. Mi sono costruito faticosamente un'esistenza felice. La fortuna di amare perdutamente e completamente mia moglie. Con lei vivo da cinquant'anni. L'idea di lasciare mia moglie mi fa assolutamente tanta paura. E penso a un grande distacco». Come si può migliorare il mondo? «Liberandosi da certa cultura. Il denaro inteso come unico motivo di felicità. Ho viaggiato molto, moltissimo. Più vai in Paesi dove non c'è danaro e più ti liberi dalle voglie della competizione, dall'invidia. Sarebbe bellissimo recuperare la fede che c'era ai tempi di San Francesco». Per molti è un mito, quale la sua opinione? «Io sono un uomo. In Italia per diventare un mito bisogna morire. Miei amici non così straordinari in vita, persone normali, dopo la morte son diventati dei miti. A volte ho la tentazione di morire, di uccidermi, di eliminarmi proprio per diventare un mito». Rinnega qualcuno dei suoi tanti film? «Neo ho girato 64. Li rifarei tutti. Con gli stessi registi, con gli stessi partners. Mi hanno arricchito come attore e anche come uomo». La vita è sempre più bella di un bel film? «La vita sì, sempre. Per me è stata di gran lunga più bella di un bel film, di tutti i miei film».

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