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"La fame non va in quarantena". Il Banco alimentare del Lazio chiede aiuto

"Rivolgiamo un appello affinché questa emergenza non faccia venire meno l'attenzione verso chi ogni giorno vive nel bisogno"

Marco Gorra
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"Purtroppo la fame non va in quarantena" e così il BANCO Alimentare del Lazio continua a essere vicino, fin dall'inizio dell'emergenza coronavirus, agli oltre 80 mila poveri che assiste in tutta la Regione, attraverso 400 associazioni convenzionate (mense per poveri, centri di ascolto parrocchiali, associazioni di volontariato).  "Siamo molto grati alla Regione - afferma Giuliano Visconti, presidente del BANCO Alimentare del Lazio - per aver ascoltato il grido delle associazioni che da due settimane continuano ad operare in questa battaglia contro il virus. E stata infatti emanata nella giornata di ieri un'ordinanza che permette ai volontari delle associazioni che si occupano di aiuto alimentare e aiuto farmaceutico la possibilità di poter continuare la loro attività derogando alle limitazioni imposte dai Decreti della presidenza del Consiglio".  "Chi aspetta il nostro cibo non può essere lasciato solo - dice ancora Visconti -, per questa ragione fin da subito abbiamo previsto la possibilità di sostenere i Comuni che avevano attivato i Centri Operativi Comunali per gestire l'emergenza donando loro generi di prima necessità. In questo momento la non facile congiuntura sta generando difficoltà anche nel reperimento dei fondi necessari all'attività di raccolta e distribuzione del cibo rischiando di pregiudicare l'operatività ordinaria del BANCO Alimentare nel prossimo futuro".  "Rivolgiamo un appello affinché questa emergenza non faccia venire meno l'attenzione verso chi ogni giorno vive nel bisogno - conclude Visconti -. Abbiamo bisogno di tutti: delle istituzioni, delle aziende, dei singoli, perché ciascuno, secondo le proprie disponibilità e responsabilità, faccia la sua parte. Purtroppo la fame non va in quarantena".

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