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Fontana scrive a Conte: chiudere tutto subito tranne i servizi di prima necessità

Davide Di Santo
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Il premier Giuseppe Conte ha aperto a un inasprimento delle norme contro il Coronavirus ma ha chiesto alla Regione Lombardia di avanzare richieste specifiche. E a stretto giro è arrivata la lettera del governatore Attilio Fontana che chiede la chiusura di tutte le attività non essenziali e limitazioni del trasporto pubblico.  "Regione Lombardia nel valutare l'aumento esponenziale dei casi di contagio e il conseguente aggravio sul sistema sanitario, ritiene necessario procedere ad un inasprimento delle iniziative di contenimento già in essere avendo constatato la riduzione dei contagi nell'area del primo focolaio della Provincia di Lodi soggetta a misure restrittive dal 23 febbraio. Come comunicato in precedenza, le misure sono state condivise con i Sindaci dei Comuni capoluoghi, Anci, UPL e gli attori del Patto per lo Sviluppo - si legge nella lettera indirizzata al premier Conte e per conoscenza al ministro Speranza e al commissario per l'emergenza Angelo Borrelli, capo della Protezione civile - Si propone, pertanto: chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole; chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita“  Chiesta inoltre la "chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere; chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza; chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico; sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private; chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti. Si propone l'ulteriore sospensione, di conseguenza, dei termini processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa, ecc.. Ogni attività svolta con modalità di lavoro agile è consentita“. “Si ritiene opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno in essere“, si legge ancora nel testo. 

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