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Uccisa a coltellate, fermato l'amante

Una donna di 30 anni è stata uccisa a coltellate: il cadavere gettato nelle campagne tra Balestrate e Partinico, lungo la statale 113

Silvia Sfregola
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Agghiacciante femminicidio vicino Palermo. Ancora un delitto che ha per vittima una donna. È accaduto a Partinico, nel palermitano. Una 30enne di Giardinello (Palermo), di origine romena è stata uccisa a coltellate. I carabinieri hanno fermato un imprenditore 51enne, sposato, con cui la vittima avrebbe avuto una relazione. La donna avrebbe manifestato l'intenzione di rivelare la loro storia extraconiugale. E sarebbe finita in una tragica lite. Il corpo della 30enne è stato ritrovato in piena campagna tra Balestrate e Partinico, nascosto, in un canneto, lungo la statale 113. La giovane era stata adottata da una coppia di Giardinello. È stata colpita con un bastone e accoltellata. L'amante, imprenditore nel settore della edilizia, fermato come presunto responsabile del delitto, è in carcere. Il cadavere della donna è stato trasferito in camera mortuaria in attesa che venga eseguito l'esame autoptico. Proprio in queste ore su un tema come quello della violenza contro le donne, sotto i riflettori con il corteo svoltosi a Roma, arriva anche l' annuncio del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: «Pronto il decreto ministeriale per il fondo per gli orfani di femminicidio. I soldi non restituiscono l'affetto mancato ma con 12 milioni da lunedì finanzieremo borse di studio, spese mediche, formazione e inserimento al lavoro». La ex ministra per le Pari opportunità Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia sottolinea che «finalmente sembra siano arrivati i decreti attuativi per sbloccare i fondi per gli orfani di femminicidio e per le famiglie affidatarie. Era ora». E rivendica il risultato: «Evidentemente le nostre continue sollecitazioni e la campagna di raccolta fondi che abbiamo lanciato giusto qualche giorno fa hanno smosso le coscienze. Attendiamo di conoscere i criteri contenuti nei decreti e ci auguriamo che nessun orfano e nessuna famiglia venga esclusa per qualche assurdo cavillo burocratico. Gli orfani di femminicidio sono orfani di Stato ed è giusto che lo Stato si prenda cura di tutti, senza alcuna esclusione». Una piaga che sembra non finire mai.

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