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Sciopero dei benzinai, niente carburante il 6 e 7 novembre

Carlo Antini
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I gestori dei benzinai alzano la voce contro i provvedimenti del governo e confermano lo sciopero contro la digitalizzazione dei pagamenti che, a loro avviso, penserebbe più alle banche che a combattere l'evasione nel settore. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio chiuderanno il 6 e 7 novembre gli impianti stradali e autostradali su tutto il territorio nazionale. «Di fronte al silenzio assordante del Governo e all'indifferenza del Ministro dello Sviluppo Economico le Organizzazioni dei gestori degli impianti stradali non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale, che culminerà con lo sciopero che avrà inizio alle 6 del giorno 6 e terminerà alle 6 del giorno 8 Novembre», si legge nel comunicato dei gestori dei distributori di benzina e gasolio. Le associazioni lamentano il presunto disinteresse del governo «nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane». In particolare, Faib, Fegica e Figisc puntano il dito contro il Ministero dello Sviluppo economico che «ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del Paese». I gestori definiscono il «silenzio del Governo» un «grave atto di irresponsabilità» e il sintomo di un'azione che non pensa alle «categorie produttive» ma «a favorire, indirettamente, il sistema bancario». I benzinai protestano contro la fatturazione elettronica, l'introduzione degli Isa, che «risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che, è bene ricordarlo, percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti), ai Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila euro/anno», oltre che per l'introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Secondo i gestori si tratta di «tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull'ultimo anello della filiera, il più debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali». I gestori dei benzinai alzano la voce contro i provvedimenti del governo e confermano lo sciopero contro la digitalizzazione dei pagamenti che, a loro avviso, penserebbe più alle banche che a combattere l'evasione nel settore. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio chiuderanno il 6 e 7 novembre gli impianti stradali e autostradali su tutto il territorio nazionale. «Di fronte al silenzio assordante del Governo e all'indifferenza del Ministro dello Sviluppo Economico le Organizzazioni dei gestori degli impianti stradali non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale, che culminerà con lo sciopero che avrà inizio alle ore 06.00 del giorno 6 e terminerà alle ore 06.00 del giorno 8 Novembre», si legge nel comunicato dei gestori dei distributori di benzina e gasolio. Le associazioni lamentano il presunto disinteresse del governo «nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane». In particolare, Faib, Fegica e Figisc puntano il dito contro il Ministero dello Sviluppo economico che «ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del Paese». I gestori definiscono il «silenzio del Governo» un «grave atto di irresponsabilità» e il sintomo di un'azione che non pensa alle «categorie produttive» ma «a favorire, indirettamente, il sistema bancario». I benzinai protestano contro la fatturazione elettronica, l'introduzione degli Isa, che «risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che, è bene ricordarlo, percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti), ai Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila euro/anno», oltre che per l'introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Secondo i gestori si tratta di «tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull'ultimo anello della filiera, il più debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali».

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