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Svolta nel caso Sorrentino. Tracce di uranio nel midollo

Mary Tagliazucchi
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Svolta nel caso di Luigi Sorrentino, caporal maggior scelto morto suicida il 23 ottobre scorso. Tracce di U238 sono state trovate e confermate nel midollo del militare. Dopo quarant'anni di esperienza sul campo e molteplici missioni in Kosovo e Afghanistan anche lui era caduto vittima dell'uranio impoverito. Le analisi sono state eseguite con Ms spettrometria di massa dal professore Claudio Medana del dipartimento di biotecnologie molecolari e scienze della salute dell'università di Torino. La scoperta “è una svolta storica del caso uranio e sgombra il campo da ogni dubbio sia sull'esposizione che sulla nocività di questo materiale”, hanno dichiarato dall'Osservatorio Militare, sostenendo che nei prossimi giorni “ulteriori esiti di altre ricerche daranno ulteriori prove del perché tra i militari italiani si sono già registrati 366 morti e 7500 malati”. Sorrentino – come riferito  dall'Osservatorio Militare a cui fanno capo l'avvocato Angelo Tartaglia e il coordinatore Domenico Leggiero - “era stato completamente ignorato dall'amministrazione militare che gli aveva negato tutto non riconoscendogli la causa di servizio". Da quando nel 2015 gli era stata diagnostica una leucemia linfoblastica (contratta secondo i familiari a causa dell'esposizione all'uranio impoverito), Sorrentino a soli 40 anni era diventato l'ombra di se stesso anche per via di una forte depressione generata non solo dalla forzata inattività ma dall'indifferenza sorda di chi, fino a poco tempo prima, aveva servito con orgoglio e passione. "Gigi l'Immortale" - rinominato così dopo essere scampato ad un attacco dei talebani - purtroppo non ce l'aveva fatta a reggere alla mancanza di tutela, attenzione e riconoscimento che gli spettavano di diritto. Come altri prima di lui non era stato avvisato adeguatamente del pericolo incorso durante le sue missioni ed è caduto vittima di un cecchino temibile: l'uranio impoverito. "Spero in una presa di coscienza. Ora non si potrà più sostenere che l'esistenza dell'uranio impoverito nel corpo dei malati sia puramente una supposizione". E' la dichiarazione della vedova Sorrentino.

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