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"Pago io la mensa". Candreva in campo per la bimba costretta a mangiare cracker

Antonio Candreva

Il pasto sospeso per il mancanto pagamento della retta

Giada Oricchio
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Un calcio alle discriminazioni e alle disuguaglianze. Antonio Candreva, giocatore dell'Inter ed ex Lazio, pagherà la retta della mensa per la bambina della scuola elementare di Minerbe, in provincia di Verona, costretta a mangiare tonno e cracker mentre i compagni consumavano il pasto regolare. Il nerazzurro ha contattato il sindaco leghista, Andrea Girardi, per conoscere la vicenda nel dettaglio e annunciare che avrebbe onorato la retta. A darne notizia la pagina Facebook “Socialisti Gaudenti”. Il caso è venuto alla luce pochi giorni fa su denuncia della sede provinciale del Partito democratico che ha parlato di “scelta discriminatoria”. L'amministrazione comunale in accordo con i gestori della mensa avevano sospeso il pasto completo a causa del mancato pagamento della retta da parte dei genitori della piccola, immigrati che stanno vivendo un periodo di difficoltà economiche. Così dieta a base di cracker e tonno per la bambina che è scoppiata a piangere davanti ai compagni per l'umiliazione. Il sindaco Girardi si è difeso sostenendo che ha dovuto levare pane e companatico a una bimba per “rispetto di chi paga regolarmente. La famiglia di origine straniera in questione è stata più volte sollecitata, i nostri uffici hanno chiesto loro se intendevano presentare una domanda per avere una riduzione o l'esenzione, ma non è arrivata nessuna risposta”. Come se i genitori degli altri bambini si sentissero lesi da un piatto di pasto in più concesso a un'anima innocente. Inoltre non sarebbe nemmeno la prima volta che si verifica un caso del genere: a fine 2018 ci sarebbero stati episodi simili e le insegnanti sarebbero corse ai ripari cedendo il proprio pasto ai bambini indigenti.

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