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Delitto di Cogne, la Franzoni è libera. Uscita dal carcere tre mesi prima

Era stata condannata a 16 anni. I suoi legali: "Adesso l'oblio"

Carlo Antini
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Annamaria Franzoni ha finito di scontare la sua condanna per l'omicidio del figlio Samuele "tra fine settembre e inizio ottobre" ed è tornata libera. Lo ha deciso il Tribunale della Sorveglianza di Bologna, che nelle scorse settimane ha informato la mamma di Cogne che la sua condanna era stata espiata con diversi mesi di anticipo rispetto al fine pena previsto. La Franzoni, che si era sempre dichiarata innocente, era stata condannata a 16 anni di carcere in via definitiva la sera del 21 maggio 2008 dalla Cassazione e da allora aveva scontato 6 anni nel carcere bolognese della Dozza. Dal giugno del 2014 aveva ottenuto gli arresti domiciliari nella sua casa di Ripoli Santa Cristina, sull'Appennino bolognese. Il piccolo Samuele è stato ucciso la mattina del 30 gennaio 2002 nella villetta di Montroz, una frazione di Cogne, dove la Franzoni abitava con il marito, Stefano Lorenzi, e con i figli Davide e Samuele. Alle 8.28 il centralino valdostano del 118 aveva ricevuto una richiesta di intervento dalla mamma perchè il piccolo "vomitava sangue". La scena che si è presentata davanti agli occhi dei soccorritori, però, è stata ben diversa. Il bambino aveva una profonda e frastagliata ferita sul capo, dalla quale usciva della materia grigia. Il bambino è sttao dichiarato morto alle 9.55. Dall'autopsia è emerso che la causa della morte sono stati uanserie di colpi - almeno diciassette - sferrati al bambino con un'arma contundente. Al termine del processo di primo grado, il 19 luglio 2004, la Franzoni è stata condannata condannata con rito abbreviato alla pena di 30 anni di reclusione (avrebbe ricevuto l'ergastolo nel caso non avesse scelto il rito abbreviato). La sua colpevolezza è stata poi ribadita nel processo d'appello, che si è concluso il 27 aprile 2007 con una sentenza che ha ridotto la pena a 16 anni grazie alla concessione delle attenuanti generiche, ritenute equivalenti all'aggravante della commissione del fatto nei confronti del proprio discendente. Nel 2008 la 48enne è stata condannata in via definitiva a 16 anni, ma la pena si è ridotta a poco più di 10 anni grazie a tre anni di indulto e ai 45 giorni di 'sconto' per buona condotta previsti per ogni semestre di detenzione trascorso sia in carcere che ai domiciliari. La Franzoni aveva anche ottenuto il beneficio del lavoro esterno nella cooperativa sociale di don Giovanni Nicolini e alcuni permessi per stare a casa con i due figli, il minore dei quali è nato un anno dopo la morte di Samuele.

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