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"L'ho fatti io i documenti, è illegale. Sposati con qualcuno, come Stella"

Il giudice ricostruisce il ruolo di Domenico Lucano, il sindaco di Riace finito ai domiciliari

Andrea Ossino
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«È venuta Joy, un'altra disperata, una ragazza nigeriana che a Napoli si prostituisce, le hanno dato due dinieghi, è disperata e non vuole tornare. Sai cosa le ho detto, Joy aspetta, vai a dormire dove vuoi in qualche casa...siamo abusivi, non c'è problema, gliel'ho fatti io i documenti, è illegale...sposati con qualcuno, come ha fatto Stella...li abbiamo sposati in un attimo, io ho azzerato tutta la burocrazia...ma l'ho fatto per aiutarla, ovviamente è una procedura forzata ma non per imbrogliare, ma per venire incontro a una ragazza che è stata sfruttata e umiliata». È racchiuso in un'intercettazione il senso della notizia che, ieri, ha fatto il giro del mondo: Domenico Lucano, il sindaco di Riace, è finito ai domiciliari. Il perché lo riassume il gip di Locri Domenico Croce: «L'indagato vive oltre ogni regola, ritiene d'altronde di poter impunemente violare nell'ottica del "fine che giustifica i mezzi", dimentica, però che quando i mezzi sono persone il fine raggiunto tradisce, tanto paradossalmente quanto inevitabilmente, quegli stessi scopi umanitari che hanno sorretto le proprie azioni». Le accuse contestate dalla procura lo vedevano al centro di un'associazione che commetteva reati «contro la pubblica amministrazione... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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