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Genova, esperti tra le macerie a caccia di indizi: "Diverse concause"

Sotto accusa non solo gli stralli

Silvia Sfregola
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Quelle macerie devono parlare e parleranno. Tra i detriti del Ponte Morandi crollato martedì scorso gli inquirenti cercano tracce, indicazioni, dettagli tecnici per redigere verbali, per archiviare prove. Lunedì sarà una giornata campale: inizierà il lavoro della procura che sta indagando sulla terribile tragedia che ha provocato 43 morti. In campo, per ora, due grandi squadre di esperti: gli inquirenti, con la polizia giudiziaria e i suoi consulenti e la Commissione nominata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una domenica trascorsa sotto il Viadotto per tracciare una via che in seguito contribuirà a far luce sull'aspetto strutturale del ponte ma anche sull'esecuzione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, sul contratto di concessione e sui controlli. Ma prima di ogni cosa si cerca di far chiarezza sulle ipotesi di lavoro. Va bene gli stralli, tiranti trasversali in cemento armato, la cui rottura è finita sul banco degli imputati a caldo. Ma ora, parole del capo della commissione del Mit, Roberto Ferrazza allo studio ci sono "diversi fattori", concause che hanno determinato il cedimento. In procura, che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, il pool guidato dal procuratore capo Francesco Cozzi, verranno sentiti i testimoni oculari del disastro che si trovavano lungo il torrente Polcevera e che potrebbero fornire indicazioni 'visive' che potrebbero utili per chi ha il compito di rimettere i tasselli al loro posto. Complesso sarà capire se la rottura dei tiranti è stata la causa del crollo o se è stata indotta da un altro problema, come il cedimento della campata centrale. Gli stralli saranno oggetto di approfondimento, come pure le solette e i materiali da costruzione. L'idea della procura è ottenere un primo indirizzo sulle responsabilità, per individuare i filoni d'indagine. Bisognerà affrontare due questioni su tutte, una tecnico ingegneristica e una documentale con riferimento alla manutenzione del ponte, comprensiva dei controlli. Al momento non ci sono indagati. Le iscrizioni verranno fatte probabilmente al termine di questa prima fase esplorativa. Giorni di operazioni chirurgiche, dunque, nei quali è prevista la numerazione e la documentazione fotografica degli elementi crollati sui quali verranno svolte alcune perizie tecniche. Sul posto, ovviamente, ci saranno anche alcuni tecnici e ingegneri della Società Autostrade.

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