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Presi gli aggressori di Daisy Osakue. Sono tre ragazzi italiani: "Solo goliardia"

I responsabili denunciati per lesioni e omissioni di soccorso

Carlo Antini
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Sono stati identificati dai carabinieri gli aggressori di Daisy Osakue. Si tratta di tre ragazzi italiani, di Vinovo, La Loggia e Moncalieri, che erano in giro con la Fiat Doblò, intestata al padre di uno di loro, e per «goliardia» hanno lanciato un uovo in faccia all'atleta che in quel momento stava camminando per strada. Sono stati denunciati per lesioni e omissioni di soccorso. I tre ragazzi sono stati identificati dai carabinieri della compagnia di Moncalieri soprattutto grazie alla ricostruzione fornita da Daisy Osakue subito dopo l'aggressione. I militari si sono messi sulle tracce del veicolo che, è emerso dai primi accertamenti, era stato segnalato precedentemente da una cittadina di Moncallieri la quale, qualche giorno prima, in strada Genova era stata vittima di un altro lancio di uova, ma senza conseguenze. Nel corso dell'attività investigativa, sono state acquisite ulteriori testimonianze di persone che, nei giorni precedenti erano state oggetto di lancio di uova. Sono stati acquisiti i filmati di tutti i negozi delle zone in cui sono avvenuti gli altri episodi e di Corso Roma, dov'è stata colpita Daisy, spingendosi anche oltre il territorio di Moncalieri, nei comuni di Cambiano e Trofarello. Dalle immagini delle telecamere della zona è emersa, nei giorni e negli orari compatibili con gli «attacchi» denunciati, la presenza della Fiat Doblò nei luoghi indicati dai testimoni. Ricostruendo il percorso dell'auto, grazie ad alcuni «frame» è stato possibile individuare il numero di targa. I carabinieri sono andati a Vinovo a casa di uno dei ragazzi, il cui padre è proprietario della macchina che era parcheggiata sotto casa e riportava evidenti striature di residui di uova sulla fiancata destra. L'uomo è stato accompagnato in caserma dove ha spiegato che l'auto di sera viene spesso usata dal figlio 19enne. Poco dopo il ragazzo, assistito dal suo avvocato, ha ammesso tutto. Con un gruppo di 7 coetanei da un paio di mesi per «gioco» lanciava le uova ai passanti. Ha fornito anche il nome di due amici che erano con lui la sera tra il 29 e il 30 luglio, quando è stata colpita Daisy, e tutti hanno reso piena ammissione delle proprie responsabilità alla presenza dei propri difensori. Intanto il ministro dell'Interno Salvini fornisce dettagli sull'identità dei ragazzi coinvolti. «L'informazione "ufficiale" ha occupato pagine di giornali e ore di telegiornali per denunciare l'emergenza Razzismo, alimentata da quel cattivone di Salvini. E invece...Grazie alle indagini dei Carabinieri, a cui vanno i miei complimenti, sono stati presi i cretini lanciatori di uova di Moncalieri, che erano mossi non da razzismo ma da semplice stupidità». Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini, su Facebook. «Vi aggiungo un dettaglio che ancora non troverete in giro: pare che uno dei "lanciatori" sia il figlio di un consigliere comunale del Pd», sostiene il titolare del Viminale. «Avete capito bene. Scommettiamo che i tigì faranno fatica a dare la notizia? Per fortuna c'è la rete, e per fortuna gli italiani non sono scemi».

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