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Dopo rogo doloso chiuso hotspot Lampedusa. Parte il toto migranti

Uno degli immigrati naufragati soccorsi nel porto di Lampedusa

Incontro al Viminale. Al via la ristrutturazione. Cri Roma: protesta sui tempi di permanenza

Maria Grazia Coletti
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Chiuso in via temporanea l'hotspot di Lampedusa dopo il rogo doloso di alcuni giorni fa scatenato forse dalla protesta dei tunisini da rimpatriare. Incontro oggi al Viminale tra il Capo Dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione, il Direttore Centrale dell'immigrazione e della Polizia delle frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza ed il sindaco di Lampedusa. "Nel corso del colloquio - informa una nota del Viminale - è stata analizzata la situazione del centro di Lampedusa, anche alla luce del recente incendio doloso che ha reso inagibile una ulteriore sezione alloggiativa, già compromessa da analoghi precedenti episodi". "A conclusione dell'incontro, - spiega la nota - si è convenuto di procedere al progressivo e veloce svuotamento della struttura con chiusura temporanea della stessa, per consentire l'esecuzione dei lavori di ristrutturazione, a partire da quelli già programmati, riguardanti la recinzione, i locali mensa e la videosorveglianza". "In caso di emergenza saranno assicurate le esclusive operazioni di primissimo soccorso ed identificazione, in vista della conseguente distribuzione territoriale dei migranti». Intanto la Croce Rossa di Roma che partecipa alla gestione del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza (Cpsa) di Lampedusa ha più volte denunciato alle autorità competenti i "tempi eccessivi di permanenza delle persone accolte". Il Centro di Lampedusa dovrebbe infatti prevedere una permanenza effettiva di 24/48 ore mentre nella realtà i tempi vanno molto oltre fino a toccare picchi di molte settimane se non mesi. "Questa situazione - denuncia la Croce Rossa di Roma - sta determinando gravi criticità nella gestione del Centro, che di per sé non è strutturato per un'accoglienza di lungo periodo, avendo come effetto anche conseguenze negative sul profilo qualitativo dell'accoglienza che cerchiamo in ogni modo di garantire". "Dunque - continua la Croce Rossa di Roma -, chiediamo un rapido ed efficace intervento, volto a dare risposte che vadano verso quello che è il nostro obiettivo da quando abbiamo preso in carico l'accoglienza sull'isola. Ovvero il profilo umanitario oltre quello di garantire sicurezza sia per gli ospiti che per gli operatori. Per parte nostra ci siamo più volte attivati ma finora non abbiamo riscontrato un'inversione di tendenza. Cosa che ci auguriamo accada quanto prima. In caso contrario considereremo conclusa la nostra esperienza presso il Centro".

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