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"Battisti come Lollo. E l'Italia dorme"

La rabbia di Giampaolo Mattei, fratello delle vittime di Primavalle: "Entrambi latitanti e impuniti in Brasile, questo Paese non fa mai niente"

Valeria Di Corrado
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 «Il problema delle estradizioni non è una questione giuridica, è un problema politico, che accomuna i governi al di là del loro colore». Cesare Battisti e Achille Lollo sono legati allo stesso destino: la loro lunga latitanza in Brasile. Il dibattito di questi giorni ha riacceso i ricordi di Giampaolo Mattei, quelli degli anni in cui la sua famiglia aspettava con ansia che l'ex militante di Potere Operaio (condannato a diciotto anni di reclusione per i reati di incendio doloso e duplice omicidio colposo in relazione all'atroce rogo di Primavalle, dove morirono i due fratelli di Giampaolo) tornasse in Italia. Invece Lollo ha rimesso piedi nel nostro Paese solo nel 2011, quando ormai la pena era prescritta. Cosa pensa della vicenda Battisti? «Non è una coincidenza che Battisti nel 2004 dalla Francia sia andato proprio a Rio de Janeiro, dove c'era Achille Lollo, che aveva già avuto un percorso di ostruzionismo all'estradizione da parte del governo brasiliano. In pratica, chi l'ha fatto scappare sapeva che lì sarebbe stato al sicuro». Sta rivivendo un deja-vu? «Certo, soprattutto perché conosco alcuni familiari delle vittime di Cesare Battisti. Sono molto vicino a loro... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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