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Iniziano i saldi estivi, ecco come evitare i "bidoni"

Silvia Sfregola
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Al via oggi in tutta Italia i saldi estivi. Ma un italiano su tre, per motivi di portafoglio, è ancora indeciso se partecipare o meno alle vendite di fine stagione in corso da questo primo week-end di luglio. E anche chi è intenzionato a spendere qualcosa solo in un caso su due ha già stabilito un budget da destinare allo shopping. In media circa 220 euro a famiglia - secondo la Confesercenti - in linea con i dati dello scorso anno. Pure i commercianti si mostrano fiduciosi ma non troppo: per il 66% gli sconti estivi andranno come lo scorso anno, senza crescere né diminuire. Aumenta, invece, il taglio all'entità dello scontrino: un negozio su quattro partirà dal 50%. Però i saldi - segnala il Codacons - sono di fatto già partiti in un negozio su tre in tutta Italia. Secondo l'associazione dei consumatori, si applicano già sconti medi dal 20 al 40%. Intanto, mentre sono triplicate le ricerche online scelte per gli acquisti soprattutto dagli abitanti delle grandi città, è pronto un decalogo anti-bidone. Tra chi è in dubbio o ha già scelto di non comprare a prezzi ribassati, uno su quattro lo fa - sostiene ancora la Confesercenti - perché ritiene di non avere abbastanza soldi, mentre il 37% preferisce risparmiare qualcosa per il futuro. E anche tra chi ha già pianificato acquisti c'è maggiore cautela: il 47% cercherà soprattutto la convenienza, mentre solo il 27% si avvarrà degli sconti estivi per portare a casa a prezzo ribassato uno o più capi di qualità. Contro i "falsi saldi" arrivano gli avvertimenti delle associazioni consumeristiche, dal Codacons all'Unc, Unione nazionale consumatori, avvertono di confrontare i prezzi, di controllare lo scontrino, di diffidare dagli sconti esagerati. E comunque i prodotti difettosi, seppur ribassati, si possono cambiare ed è quindi consigliato fare attenzione al cartellino del prezzo, che deve essere ben leggibile. Per evitare brutte sorprese. "È oramai evidente a tutti - attacca il Codacons - come i saldi di fine stagione siano obsoleti. Si tratta di una pratica 'medievale' che ha perso appeal tra i consumatori, come dimostrano i dati tragici sulle vendite degli ultimi anni. A determinare la morte dei saldi, oltre alla crisi economica, l'avvento del commercio online, che consente agli utenti di acquistare tutto l'anno prodotti scontati, senza limiti temporali. È quanto mai necessario rivedere la legge sugli sconti di fine stagione, liberalizzando il settore e lasciando maggiore libertà di scelta ai commercianti". Dal canto suo, Massimiliano Dona, presidente dell'Unc, fa un appello: "Per i saldi di domani chiediamo ai commercianti di alzare gli sconti e di non confermare l'andamento al ribasso che l'Istat ha registrato dai saldi invernali del 2015 a quelli del 2017". Cautela sì nella nuova cultura del consumatore, ma anche ottimismo. Roberto Manzoni, presidente Fismo Confesercenti, annuncia: "Quest'anno i saldi saranno più convenienti che mai. Le vendite quest'anno sono state lente e i clienti troveranno un assortimento record con sconti davvero interessanti, messi in campo dai negozianti per contrastare l'incertezza delle famiglie".

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