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Italia bollente, temperature oltre i 40 gradi: Ferrara da record

A Parma dichiarato lo stato d'emergenza

Silvia Sfregola
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Dopo il grande caldo, arriverà la grande pioggia. In molte Regioni del Nord Italia è allerta meteo per temporali imminenti, dovuti alle temperature torride delle ultime settimane: oggi a Ferrara il termometro ha segnato 35 gradi, ma la temperatura percepita è stata di 49. Quello che si teme ora, è il dissesto idrogeologico di alcune zone. I temporali saranno intensi, con fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. La protezione civile ha valutato, per domani, allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato sul Veneto settentrionale, allerta gialla su tutta la Valle d'Aosta, il Piemonte centro-settentrionale, la Lombardia centrale, le rimanenti parti del Veneto, tutto il Friuli Venezia Giulia, gran parte dell'Emilia Romagna, la Toscana settentrionale, tutta l'Umbria e le Marche. Al Centrosud, invece, la morsa del caldo continuerà a non dare tregua. A Palermo e Trieste oggi il termometro ha segnato rispettivamente 30 gradi con un 35 di percepito, e 28 gradi con un percepito sempre di 35. Preoccupa il lago di Bracciano, lo specchio d'acqua alle porte di Roma dove il livello è sceso di 1,40 metri come dimostrano gli idrometri. L'allarme siccità, spiega la Coldiretti, si è ormai esteso a oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale interessando praticamente tutte le regioni anche se con diversa intensità. Dall'ultimo monitoraggio della Coldiretti, "la situazione si sta aggravando e per la produzione potrebbero esserci perdite ben superiori al miliardo stimato, se non pioverà nell'arco delle prossime due settimane in modo costante e non violento". Nei campi coltivati lungo tutta la Penisola con il grande caldo e la crisi idrica per gli agricoltori - sottolinea Coldiretti - è sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche i vigneti e gli uliveti ed il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici dal grana padano al parmigiano reggiano fino alla mozzarella di bufala. La siccità che ha piegato l'Italia da Nord a Sud non può più essere affrontata come un'emergenza, perché sta diventando la normalità. In Piemonte, a Cuneo, a causa della siccità e dell'eccesso di caldo per grano e orzo, si riscontrano perdite del 25-30% con perdite anche del 40% sulle colture foraggere, mentre in Lombardia il mais è in sofferenza; i grandi laghi sono in calo, il lago Maggiore è sotto di 40 centimetri rispetto ai livelli dell'anno scorso, mentre al lago di Como si registrano 35 centimetri in meno. In Emilia, colpite tutte le colture dal pomodoro ai cereali ma anche gli ortaggi, e in Veneto si parla di poche settimane di autonomia, soffrono barbabietole e mais e la vendemmia si prevede anticipata di almeno una settimana. In Sardegna, l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40%. Lunedì intanto, ha annunciato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, si riunirà l'Osservatorio Permanente per affrontare il problema. Il vertice è stato calendarizzato per la verifica degli interventi attuati dal gestore per recuperare i volumi idrici addizionali e delle misure di competenza regionale. Il ministero "ha chiesto alla Regione Lazio l'immediata attivazione di alcune misure esecutive, tra cui quelle di controllo sui prelievi abusivi e di esercizio immediato dei poteri sostitutivi nei confronti di quei Comuni che non hanno, a oggi, ottemperato all'obbligo di trasferimento degli impianti al gestore unico Servizio Idrico Integrato". Intanto Acea che preleva acqua dal lago di Bracciano, riserva idrica di Roma, precisa che sta prendendo "il minimo indispensabile per non mettere in crisi gli utenti". E assicura che "non c'è un prelievo indiscriminato e la società sta piuttosto effettuando altri interventi di recupero per non lasciare a secco la popolazione, su altri fronti", come il controllo su dispersioni d'acqua. "Dal lago - spiega Lorenzo Pirritano, direttore della Gestione Operativa Acea - stiamo prelevando solo 150 litri al secondo in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il lago ha 5 miliardi di metri cubi di acqua e fino a ieri, la società ne ha prelevati 18 milioni rispetto ai 34 milioni previsti dalla concessione annuale e siamo a luglio". La società precisa inoltre, che "il riferimento meno 1,40 metri è rispetto alla soglia di sfioro. Ieri, il livello del lago era meno 1,42 metri rispetto alla soglia. Una delle regioni che sta maggiormente soffrendo è la Puglia: il caldo fuori norma che ha caratterizzato la primavera del 2017 e la scarsità di precipitazioni sull'intera Puglia stanno determinando un allarme siccità, come già avvenuto in altre regioni di Italia. La situazione delle risorse, disponibili per l'irrigazione e l'uso domestico, in Puglia non è chiara, essendo in corso l'analisi dei livelli dei bacini di approvvigionamento da parte dei tecnici dell'Autorità di bacino. Lunedì i dati dovrebbero essere nella disponibilità dell'assessore regionale ai Lavori pubblici, Giovanni Giannini, che valuterà se sia il caso di imporre restrizioni nell'utilizzo dell'acqua. Al momento, nessuna disposizione è stata data all'Acquedotto Pugliese, che gestisce circa 21.000 chilometri di rete nella regione, erogando 18 metri cubi al secondo. Le fonti di approvvigionamento di AqP sono cinque invasi artificiali, tra Basilicata, Puglia e Campania, due sorgenti in provincia di Avellino e 200 pozzi sotterranei. Il 50% del fabbisogno di acqua pugliese viene prelevato dai bacini lucani del Sinni e del Pertusillo, nei quali ci sarebbe una quantità d'acqua inferiore allo stesso periodo dello scorso anno. Per la Puglia il problema più grosso riguarda l'agricoltura, in quanto per l'irrigazione viene impiegato il 70% dell'acqua disponibile.

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