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Crolla cavalcavia sulla statale 36: un morto e cinque feriti

Il cavalcavia crollato sulla Statale 36

Il ponte cede e un tir precipita sulle auto: coinvolte quattro vetture. In ospedale anche tre bambini. L'Anas: "Allarme lanciato, la Provincia doveva chiudere"

Silvia Sfregola
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È di un morto e di cinque feriti, di cui tre bambini, il bilancio del crollo del cavalcavia sulla strada statale 36 Milano-Lecco, all'altezza di Annone Brianza. Secondo quanto riferito dal118, quattro codici gialli, di cui tre bimbi, sono stati portati all'ospedale di Lecco. Anche il guidatore del camion, che stava passando sul cavalcavia al momento del crollo ed è precipitato sulle auto in transito, è ricoverato all'ospedale di Lecco con un trauma toracico. In totale sono quattro le vetture coinvolte nel crollo: un'auto è rimasta sospesa nel vuoto, una è precipitata e due sono state schiacciate dal tir. Sul tratto sono intervenuti il personale del 118, le squadre Anas, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine per i primi accertamenti e le operazioni di soccorso. Al lavoro sul luogo del disastro gli operai Anas con ditte specializzate per tagliare le travi della campata della strada provinciale 49 ceduta sulla statale 36. Sul posto anche la polizia stradale e i vigili del fuoco. È stato confermato che il tir era un trasporto eccezionale di bobine di acciaio autorizzato dalla Provincia di Lecco.  Secondo una prima ricostruzione dell'Anas il cantoniere addetto alla sorveglianza del tratto della strada statale 36 al km 41,900, già attorno alle 14 aveva constatato il distacco di alcuni calcinacci e aveva disposto immediatamente la loro rimozione e la parzializzazione della SS36 in corrispondenza del cavalcavia. Subito dopo il cantoniere, in presenza della polizia stradale, aveva contattato gli addetti alla mobilità della Provincia di Lecco, responsabile della viabilità sul cavalcavia, e li aveva ripetutamente sollecitati alla immediata chiusura della strada provinciale SP49 nel tratto comprendente il cavalcavia. Gli addetti della Provincia avevano richiesto un'ordinanza formale da parte di Anas che implicava l'ispezione visiva e diretta da parte del capocentro, il quale si era attivato subito ed era in viaggio proprio mentre il cavalcavia crollava.

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