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L'Islam moderato "La musica è Satana"

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Ai musulmani è proibito fare pratica e possono suonare soltanto i tamburelli

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«Il rock è la musica del diavolo». Così dicevano certi bigotti (occidentali) negli Anni '60. Oggi non lo dicono più. E perfino Famiglia Cristiana ha sdoganato band un tempo considerate «pericolose» per le giovani orecchie. Ma un nuovo oscurantismo musicofobo allargato è da tempo teoria (e pratica) di molti musulmani. Anche quando si autodefinscono «moderati». È il caso del sito «Civiltà Islamica», che il 1° novembre pubblica un intervento dal titolo: «La musica è strumento di Satana». Spunto per ricordare le regole ferree imposte dal Corano è un episodio avvenuto giorni prima in Piemonte. Viene citato un articolo uscito sulla Stampa il 28 ottobre, intitolato «Per l'Islàm la musica è peccato. E cambiano scuola ai bambini». E si osserva: «Riferisce che nella scuola "Regio Parco" di Torino due famiglie musulmane hanno chiesto il nullaosta per trasferire i loro figli in un'altra scuola, dopo che si voleva farli partecipare addirittura ad una orchestra, suonando alcuni strumenti come il violino e il violoncello. Questo, in ottemperanza ai precetti islàmici, che come è noto vietano l'uso e l'ascolto di strumenti musicali, con la sola esclusione degli strumenti a percussione - scrivono i curatori del sito - Cogliamo l'occasione per dare piena solidarietà e vicinanza affettiva alle due famiglie musulmane, e cogliamo l'occasione per dare solidarietà anticipata a tutti i musulmani che adotteranno iniziative analoghe, e per invitare tutti i musulmani a fare altrettanto». Ancora. A fine febbraio 2014 un altro episodio richiede l'intervento di «Civiltà islamica». Siamo in Lombardia. Due genitori islamici chiedono che i figli «vengano esentati dall'uso di tutti gli strumenti musicali, in particolare il flauto». E il sito li giustitifa e li supporta. Leggiamo: «L'educazione musicale è diventata recentemente, purtroppo, obbligatoria nelle scuole elementari e medie - si premette - Questo è, da una parte, l'ennesimo emblema della decadenza culturale dell'occidente (...), e dall'altra un altro esempio di come, probabilmente, da parte del potere costituito non si perda occasione per cercare di corrompere i musulmani (...)». Quindi si riporta «la richiesta fatta da due genitori musulmani ad una scuola della Lombardia. Sperando che i musulmani che ricordano il monito del Corano (Preservate le vostre famiglie dal fuoco!) colgano l'occasione per sforzarsi di obbedire ad Allah». Vi sembra abbastanza? Ma c'è altro. Per rafforzare il precetto anti-musica non si fa unicamente riferimento alle parole del Profeta ma anche a quelle di un italiano studioso dell'Islam. Si chiama Rosario Pasquini, in arabo Àbdu r-Rahmàn (il servo del sommamente Misericordioso), è nato nel '34 a Fiume e si è convertito nel '73. Che dice lo Sceicco (Shaykh) Pasquini a proposito del suono diabolico? Niente di buono. «Interpellato a proposito - si legge sul sito - lo Shaykh ha osservato: "A mio avviso, a ragion veduta e con cognizione di causa, non ho problema a dire che tutti i musicisti appartengono alla categoria dei "satanassi antropomorfi"». Un Belzebù con sembianze umane, insomma. Che suona il flauto.

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