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Sbarchi senza fine a Lampedusa, soccorsi oltre 300 profughi

LAMPEDUSA-C_WEB

Le navi della Guardia Costiera hanno soccorso altre tre imbarcazioni. La Cassiopea porta via le bare delle vittime del naufragio del 3 ottobre

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Mentre erano in corso i soccorsi al barcone rovesciatosi ieri nel Canale di Sicilia, le motovedette della Guardia Costiera sono intervenute su altri due barconi in difficoltà al largo di Lampedusa. In particolare, un barcone con oltre 150 profughi è stato soccorso a circa un miglio dall'isola, mentre un secondo gommone con 72 immigrati, tra cui 5 donne, è stato rintracciato a circa ottanta miglia dalla costa, in acque libiche, dove si sono dirette la fregata Espero ed il pattugliatore Libra che, «accertate le precarie condizioni di stabilità e galleggiabilità, ha dichiarato lo stato di emergenza» e ha imbarcato i migranti per portarli a Lampedusa. «Stavano per affondare e siamo giunti appena in tempo» dicono dalla Capitaneria di porto. Nel primo caso a bordo dell'imbarcazione c'erano invece 183 persone, soprattutto nigeriani e maghrebini; tra loro 49 bambini e 34 donne. Le loro condizioni sono buone. Un terzo gommone è stato intercettato questa mattina a circa 70 miglia da Lampedusa dalla fregata Espero. A bordo una novantina di profughi che sono stati fatti salire sulla nave della nostra Marina. Tra gli stranieri una decina sarebbero donne. La Marina Militare ha reso noto che il bilancio provvisorio del naufragio di ieri è di 206 sopravvissuti e 34 corpi senza vita recuperati ma il numero delle vittime sembra destinato ad aumentare. Una motovedetta della Guardia di finanza ha portato a Lampedusa 22 cadaveri tra i quali ci sono 7 bimbi e 11 donne. I corpi sono stati deposti sul molo Favaloro proprio mentre il pattugliatore della Marina Cassiopea cominciava a imbarcare le bare delle vittime del disastro del 3 ottobre. La nave farà poi rotta per Porto Empedocle, dove le bare saranno consegnate ai comuni siciliani che nei giorni scorsi avevano dato la loro disponibilità ad accogliere le vittime del naufragio nei loro cimiteri. Intanto, dopo la nuova tragedia del mare, il commissario europeo agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, ha chiesto ai Paesi Ue di agire con urgenza per rafforzare Frontex. «Rinnovo il mio appello a tutti gli Stati membri perché mettano a disposizione immediatamente i fondi necessari per consentire che Frontex (l'Agenzia Europea per la Gestione del Controllo delle Frontiere Estere, ndr) definisca i dettagli di un'operazione» di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, da Cipro alla Spagna, «per individuare meglio ed assistere le imbarcazioni in difficoltà» ha detto la Malmstrom in un comunicato. Dopo la tragedia di Lampedusa, osserva la Malmstrom, «abbiamo sentito espressioni di solidarietà di tutti i Paesi dell'Ue, che resteranno solo parole vuole se non saranno seguite da azioni concrete».

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