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Bisogna fare piena luce sull'attentato

NAPOLITANO, EMERGENZA RESTA GRAVE, AVANTI CON RIGORE

Lo ha scritto il presidende della Repubblica Napolitano in merito alla strage di Bologna di 33 anni fa. In Consiglio Comunale osservato un minuto di silenzio. Applaudito l'intervento del presidente della Camera Laura Boldrini

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«A trentatrè anni dalla strage che sconvolse la città di Bologna e l'Italia intera, rivolgo il mio pensiero deferente e partecipe ai famigliari delle ottantacinque vittime e ai tanti feriti di quel barbaro attentato terroristico». Lo scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato a Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. «Il meditato ricordo di quegli anni che hanno insanguinato il Paese -prosegue il Capo dello Stato- non solo costituisce un doveroso e commosso omaggio alle vittime, ma è volto a diffondere e condividere con le giovani generazioni, che non hanno vissuto quelle vicende, consapevolezza storica, sensibilità civica, convinta mobilitazione a tutela dei principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione». «Rinnovo pertanto -afferma Napolitano- il mio apprezzamento per l'impegno profuso dall'Associazione da lei presieduta nel promuovere e coltivare una riflessione collettiva su quel periodo sofferto della nostra storia e nell'adoperarsi affinchè venga fatta piena luce sugli aspetti del feroce atto terroristico, non ancora chiariti nonostante la lunga, ma non ancora conclusa, serie di investigazioni e processi. Con questi sentimenti -conclude il Presidente nel messaggio a Paolo Bolognesi- esprimo a lei, ai feriti e ai famigliari di chi ha perso la vita in quello spietato attentato l'affettuosa, commossa vicinanza mia e dell'intero Paese ». Dal canto suo il presidente della Camera Laura Boldrini sarà a a Bologna «per onorare le vittime della strage. A loro da oggi saranno intitolate alcune vie. La memoria è un dovere. Ero una studentessa universitaria - ha aggiunto la Boldrini -. Ricordo perfettamente lo sgomento e il dolore di tutti. Eravamo forse ancora troppo giovani per capire il senso di piazza Fontana e di piazza della Loggia, ma quel 2 agosto fummo trascinati a forza nella consapevolezza dell'età adulta».

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