Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Reclutava terroristi, marocchino arrestato a Brescia

ROM LANCIA GRANATA DURANTE RISSA A OSTIA, RESTA INESPLOSA

Aveva creato la filiale italiana del movimento Sharia4, nato in Belgio nel 2010. Su internet incitava alla jihad

  • a
  • a
  • a

La Polizia ha arrestato a Brescia un marocchino di 21 anni sospettato di reclutare terroristi. L'accusa è di addestramento con finalità di terrorismo internazionale e di incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi. Le indagini degli uomini della Digos coordinata dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, hanno accertato che il magrebino aveva creato la «filiale» italiana del movimento Sharia4 avvalendosi tra l'altro del proprio blog Sharia4Italy. Sorto in Belgio nel 2010, Sharia4 ha gradualmente assunto la struttura di un network internazionale, avvalendosi, oltre che di siti Internet dedicati e canali tematici su Youtube, anche di una sorta di jihadismo di piazza e della pratica della cosiddetta «street dàwa» (predicazione in strada). Un «importante ruolo del Web nell'attività di propaganda» è stato accertato dagli investigatori. Propaganda «a cui l'estremista faceva ricorso sia per veicolare le proprie traduzioni di documenti di natura jihadista sia per acquisire istruzioni sull'uso di esplosivi, armi e tecniche di combattimento», spiegano gli inquirenti. Nel corso dell'operazione della Polizia sono stati acquisiti alcuni scritti in cui «si inneggia al jihad contro l'Italia e la Francia e si specifica che il suo odio proviene dall'infanzia quando, dopo i fatti dell'11 settembre, veniva apostrofato con disprezzo terrorista e talebano». Di recente, inoltre, il giovane aveva confidato a un internauta il desiderio di morire per Allah e aveva incominciato, via internet, a eseguire ricerche su possibili obiettivi che avrebbe voluto colpire, rivelando una crescente attenzione per il conflitto in Siria, «dove avrebbe voluto unirsi alle formazioni jihadiste che combattono contro il regime di Assad».

Dai blog