
Lazio, frenata Champions
Biancocelesti battuti dalla Fiorentina all'Olimpico tra errori, sfortuna e un arbitraggio sconclusionato

P>oca Lazio, stanca e confusa: la Fiorentina passa all’Olimpico, sfrutta la serata negativa della squadra di Baroni e infligge ai biancocelesti la settima sconfitta in campionato. La frenata Champions è dolorosa, per colpa della solita partenza da libro degli orrori condita dai gol di Adli e Beltran, inutile la rete nel finale di Marusic ma deve far riflettere il pericoloso digiuno casalingo (due pareggi e due ko nelle ultimi quattro uscite).
Nella Lazio a sorpresa non c’è Rovella che va in panchina, al suo posto Baroni schiera Dele Bashiru (Vecino non si vede da quasi tre mesi) accanto a Guendouzi. Indisponibili anche Patric, Lazzari e soprattutto Tavares, fermatosi in settimana nella gara di coppa. Fiducia alla formula più offensiva con Isaksen, Dia e Zaccagni alle spalle di Castellanos. Sull’altro fronte Palladino rilancia Pongracic per blindare la difesa che ha sofferto negli ultimi tempi (due punti in sei partite). In attacco Kean con Beltran e Gudmunsson, c’è anche l’ex Folorunsho che avrebbe potuto giocare questa sfida con la maglia biancoceleste ma la trattativa di mercato non è poi decollata. Pochi spettatori anche per colpa di prezzi folli (40 euro la curva quello più basso), circa trentacinquemila in un Olimpico troppo grande per la Lazio.
Si parte con i biancocelesti che ripetono l’approccio del derby e della sfida interna col Como: sconclusionati e arruffoni, per la Fiorentina e un gioco da ragazzi segnare due reti senza nemmeno accorgersene. Prima Adli calcia indisturbato dentro l’area di rigore e realizza un gol facile facile, poi Beltran sfrutta il cross di Dodo’ per lo 0-2. Ancora palo di Gudmundsson e poca Lazio confusa e sorpresa dai lanci lunghi della Fiorentina che ha studiato un piano gara diverso dal solito. All’intervallo si va tra i fischi dell’Olimpico e con la certezza che Baroni debba cambiare qualcosa per rialzarsi dal torpore in cui è caduta. Dentro Pedro e Rovella per Isaksen e Dele Bashiru, la Lazio va a caccia dell’episodio per riaprire la gara. Adesso è un’altra partita, la Fiorentina si arrocca in difesa, i padroni di casa vanno all’assalto con la stanchezza della gara europea nelle gambe. Palladino si chiude, dentro Comuzzo per Adli e, poco dopo, anche Sottil e Parisi. Il palo in mischia colpito dal Taty fa capire che la serata è maledetta anche per un arbitraggio di Rapuano che agevola le perdite di tempo continue dei viola. Le idee sono confuse (dentro anche Hysaj e Noslin nel finale), solo tanti cross in un’area intasata e piena di maglie rosse. Nel recupero la Lazio trova il gol dell’1-2 che aumenta la rabbia per quell’avvio e il palo al 98’ di Pedro spegne le speranze di un pari in extremis. Non era la notte giusta per portare a casa qualche punto. Ora la gita a Braga per chiudere al primo posto il mega girone di Europa League, poi la trasferta di Cagliari per riprendere la marcia in campionato.
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