Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Smartphone, Vivo punta a diventare campione d'Europa

Ettore Patriarca, manager dell'azienda sponsor di europei e mondiali di calcio, traccia un bilancio a un anno dallo sbarco in Italia

Davide Di Santo
Davide Di Santo

Professionista dal 2010, bassista dal 1993, padre di gemelli dal 2017. Su Tecnocrazia scrivo di digitale e tecnologia

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Oltre a essere leader nel mercato cinese Vivo è il quarto player al mondo per numero di spedizioni di smartphone. Un telefono su dieci a livello globale, come certificano i dati relativi al terzo trimestre del 2021. Gli italiani hanno imparato a conoscere l’azienda fondata nel 2011 a Dongguan anche per la sponsorizzazione degli Europei di calcio 2020. Una scelta che denota chiare ambizioni sul mercato europeo. «E anche una certa visione a lungo termine - spiega Ettore Patriarca, direttore Marketing e retail Italia di Vivo - In Europa siamo partiti un anno fa in dieci Paesi tra cui Italia, Francia, Spagna e Gran Bretagna, e altrettanti ne arriveranno il prossimo anno. L’investimento nel calcio è di ampio respiro, saremo sponsor dei mondiali in Qatar e ai prossimi Europei, ma siamo stati anche sponsor delle Final Eight della Serie A di eSports. L’obiettivo è continuare a crescere». 

 

Per il top di gamma X60, Vivo ha puntato sulla partnership con lo storico marchio ZEISS. Coinvolgerà anche i prodotti di fascia media?
«Il focus della partnership non si limita a singoli prodotti ma a tutta la parte ottica. Siamo partiti con la serie X ma le future evoluzioni nel comparto fotografico saranno figlie di questo rapporto di lungo termine». 

La qualità delle immagini è il fattore determinante per il successo di uno smartphone? 
«Sicuramente è molto importante. Oltre alla X, anche nella serie V che rappresenta il nostro secondo segmento la fotocamera assume grande rilevanza. Il V21 ne ha una frontale da ben 44 megapixel con dual spotlight per selfie e videochiamate che rende il dispositivo davvero unico».

Vedremo in Italia degli store fisici?
«In questo momento non è la priorità. Abbiamo stretto partnership con i principali retailer italiani e con gli operatori con Tim e Wind Tre, che rappresentano le basi della presenza del mercato. Inoltre da pochi mesi abbiamo aperto un marketplace su Amazon. Per fornire qualche numero, a livello mondiali abbiamo più di 400 milioni di utenti che hanno acquistato Vivo. In Italia solo in un anno siamo già nell’ordine dei 100mila utenti».

Che peso ha avuto il traino degli Europei?
«Sono stati un grande boost per la conoscenza del marchio. Abbiamo inoltre notato una crescita delle vendite nelle fasce più alte che rappresenta un incremento della reputazione del brand. Un riconoscimento importante da parte del pubblico».

Attraverso i propri dispositivi i produttori promuovono la loro visione della tecnologia. Qual è quella di Vivo?
«L’anima di Vivo è creare una tecnologia che offra un valore aggiunto nell’utilizzo quotidiano dei prodotti. Le nostre ricerche in Europa ci hanno spinto a puntare su fotografia, performance e design. Ma la visione di Vivo parte da un concetto di base espresso dalla parola cinese ben fen: fare la cosa giusta, al momento giusto. E farla bene».
 

Dai blog