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Michael Jackson sulle ali di Thriller. L'album dei record vince anche in tv

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Il volto di Michael Jackson che si trasforma in lupo mannaro è l’inizio di una nuova era del pop. Dal piccolo schermo della neonata Mtv il video di «Thriller» girato da John Landis impose un nuovo standard. D’altronde l’album che rese celebre il re del pop ancora oggi continua a influenzare cultura e intrattenimento. Dal 2 dicembre su Paramount+ in Italia e su Mtv a livello mondiale arriverà «Thriller 40», il documentario sulla creazione dell’omonimo album, il più venduto di tutti i tempi con una stima di 100 milioni di copie in tutto il mondo. Il regista Nelson George porterà i fan indietro nel tempo per rivivere la creazione di un capitolo fondamentale nella storia della musica e il rilascio dei cortometraggi correlati che hanno definito per sempre il formato dei video musicali. Con filmati inediti e interviste esclusive, «Thriller 40» racconta la creazione di un fenomeno globale. Nel documentario appaiono anche star dell’industria culturale tra cui Usher, Mary J. Blige, Will.I.Am, Mark Ronson, Misty Copeland, Maxwell e John Landis, regista del videoclip originario. «Thriller 40» sarà presentato in anteprima mondiale su Paramount+ in Italia oltre che in Usa, Regno Unito, Australia, Canada, Francia, Germania, Svizzera, Austria, America Latina e Corea del Sud. A livello internazionale sarà, inoltre, presentato su Mtv a esclusione di Cina e Giappone. L’album «Thriller» fu pubblicato il 30 novembre 1982 in Usa e Regno Unito e il 2 dicembre in tutto il resto del mondo. Si piazzò al primo posto della classifica Billboard 200 e vi rimase per 37 settimane, più di ogni altro album in studio nella storia della classifica, restando nelle prime 10 posizioni per altre 80 settimane consecutive.

Fu il primo album a piazzare 7 singoli nella Top 10 della Billboard Hot 100: «The girl is mine», cantata con Paul McCartney, «Billie Jean», «Beat it» (in cui spicca l’assolo di chitarra di Eddie van Halen), «Wanna be startin’ somethin’», «Human nature», «P.Y.T. (Pretty Young Thing)» e l’omonima «Thriller». Jackson diventò così il primo a conquistare la prima posizione di 4 diverse classifiche americane di album e singoli contemporanemente, stabilendo anche il record di permanenza. Attorno alla lavorazione di «Thriller» si è detto tutto e il contrario di tutto. L’unica certezza è la dedizione che ha accompagnato un progetto nato per lasciare il segno. Come dimostrano le parole di Quincy Jones, produttore e vero Re Mida dell’album. «Quando stavamo finendo “Beat It” stavamo lavorando in tre studi di registrazione in contemporanea - racconta Jones Avevamo Eddie van Halen in uno, Michael in un altro e noi stavamo mixando in un altro. Lavoravamo 5 notti e 5 giorni senza dormire. Michael non ha creato “Thriller” da solo. Ci vuole una squadra per fare un album». D’altronde Jackson restava sveglio anche di notte per imparare a memoria i testi delle canzoni. Così in studio poteva registrarle a luce spenta senza lasciarsi distrarre da elementi esterni. «Sin da quando ero un ragazzino studiavo composizione ed è stato Cajkovskij che mi ha influenzato di più dichiarò all’epoca Jackson - Se prendi la suite de “Lo Schiaccianoci”ogni pezzo è micidiale, ognuno. Quindi mi sono detto: perché non può esserci un album pop in cui ogni canzone diventi una hit? Poi ho sempre cercato di lottare per questo». E con «Thriller» l’obiettivo è stato raggiunto. In pieno.

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