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Lucio Dalla svela la nascita di "Caruso". Il concerto perduto si guarda al cinema

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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«Qui dove il mare luccica e tira forte il vento...». L’incipit di una delle canzoni più celebri della musica italiana apre squarci di poesia accompagnandoci per mano in una cornice che profuma di salsedine, notte, passione e melodramma. Dalla compose «Caruso» in modo rocambolesco nell’estate del 1986, reduce dal celebre concerto al Village Gate di New York. Dal 20 novembre verrà pubblicato in digitale e dal 1° dicembre anche in formato fisico «DallAmeriCaruso- Live at Village Gate, New York 23/03/1986», l’album contenente proprio quel live seminale. Il disco esce in occasione dell’arrivo al cinema il 20, 21 e 22 novembre di «DallAmeriCaruso. Il concerto perduto», film diretto da Walter Veltroni contenente le riprese integrali del concerto newyorkese. L’evento al cinema è pensato per rivivere l’emozione della musica di Dalla, sbarcato nella grande mela e affiancato dalla sua band: gli Stadio. Il docu-film porta sul grande schermo le riprese integrali del live andate quasi interamente perdute, ora ritrovate, restaurate e rimasterizzate in Dolby Atmos. Oltre a far rivivere quella notte speciale, il film racconta la nascita di «Caruso», brano composto a Sorrento e pubblicato esattamente 37 anni fa, il 10 ottobre 1986.

Nell’estate di quell’anno Lucio Dalla, in compagnia di alcuni amici, stava attraversando il golfo di Sorrento con la sua barca. Era di ritorno dal concerto al Village Gate di New York dove aveva registrato con gli Stadio un album destinato a chiamarsi «Dall’America». Le cose, però, andarono diversamente. All’album mancava una canzone inedita che tardava ad arrivare. Ed è proprio di ritorno dagli States, quando la sua barca si ruppe al largo della costa di Sorrento, che nacque «Caruso». Il disco cambiò nome e divenne «DallAmeriCaruso», l’album più famoso di Dalla, capace di vendere più di 38 milioni di copie.
Come spiegò lo stesso Lucio Dalla, la genesi di «Caruso» si colloca in un giorno preciso: quello in cui, quando la sua imbarcazione in panne tra Napoli e Sorrento fu rimorchiata a riva, Dalla andò a dormire all’Hotel Excelsior dove gli fu assegnata la camera in cui nel 1921 aveva soggiornato Enrico Caruso. Secondo la leggenda il grande cantante, malato e alla fine della vita, in quell’hotel di Sorrento si era innamorato di una giovane cui insegnava musica. A Dalla lo raccontò l’allora barista dell’albergo, Angelo Leonelli. Seduto al pianoforte di Caruso, nell’hotel che era stato palcoscenico di quell’amore straziante, il «naufrago» Lucio Dalla compose un brano che tiene insieme la fantasia pop e la migliore melodia napoletana e italiana. Nel film troviamo gli oggetti e i pensieri di quei giorni e li ripercorriamo in compagnia di Angela Baraldi, che era a bordo del «Catarro» quando avvenne il guasto, Gaetano Curreri e Ricky Portera degli Stadio, i proprietari dell’Hotel Excelsior Guido e Lidia Fiorentino, l’ex concierge Antonino Galano, Gino Castaldo, il regista Ambrogio Lo Giudice, l’autore tv Nicola Sisto e Paolo Glisenti, spettatore della serata al Village Gate di New York. A completare il racconto, le immagini private e inedite di Lucio Dalla e l’interpretazione struggente del pianista Danilo Rea. Un film e un album da ascoltare e cantare che raccontano il viaggio americano, per Dalla un punto d’arrivo e l’occasione per una nuova ripartenza che lo porterà a scrivere uno dei suoi più grandi capolavori.

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